di Maurizio Bergami
La recente presentazione di Office 2013 ha fatto emergere una novità davvero sgradevole nelle condizioni di licenza del prodotto. A partire da questa edizione, anche i consumatori potranno acquistare Office in due modalità . La prima è quella già nota: il classico pacchetto (ridotto ai minimi termini, dato che contiene solo un Product Key) con licenza d’uso perpetua. La seconda è la modalità in abbonamento, fino ad ora riservata alle aziende. Office 365 Home Premium, al prezzo di 99 euro all’anno, permette di installare tutti i principali applicativi della suite, compresi Outlook e Access, su cinque computer domestici.
L’abbonamento consente di trasferire Office da un computer a un altro senza limitazioni: dalla consolle Web di controllo è facilissimo disattivare la licenza su un Pc e attivarla su un altro. Ci sono altri vantaggi, come 20 GByte di spazio su SkyDrive (il servizio Microsoft di storage nel cloud) e, soprattutto, Office-on-Demand, una tecnologia che permette di usare temporaneamente i programmi di Office su qualunque computer Windows. L’edizione pacchettizzata di Office 2010, in confronto, non ha scadenza, permette l’attivazione del software su un computer principale più un secondo computer portatile e può essere trasferita praticamente senza limitazioni su un altro Pc. Ecco la sorpresa: la licenza dell’edizione analoga di Office 2013 è ancora perpetua, ma non consente più l’uso su un dispositivo portatile aggiuntivo e, ancor peggio, è indissolubilmente legata al Pc su quale viene installata: “se si cambia il computer, va riacquistata” (sono le testuali parole dell’ufficio stampa di Microsoft).
Praticamente sono le stesse condizioni d’uso della vecchia versione Oem di Office, ma non crediate che le nuove restrizioni siano accompagnate da un prezzo più favorevole. Al contrario, i prezzi delle varie edizioni di Office 2013 sono cresciuti senza eccezioni, e per chi ha effettivamente bisogno di installare la suite anche su un dispositivo portatile sono di fatto più che raddoppiati. Unica notizia positiva: in caso di furto o di smarrimento è possibile chiamare il supporto tecnico per farsi abilitare una nuova installazione. Non c’è bisogno della sfera di cristallo per capire il motivo di questa spiacevole novità : convincere gli utenti a passare alla formula del “pay-per-use”. Ma il modo per farlo non può essere quello di penalizzare gli acquirenti della versione pacchettizzata. Per fortuna esistono alternative a Office, e di ottima qualità (ad esempio, LibreOffice, che trovate recensita su questo stesso numero). Se non l’avete ancora fatto, forse è il momento di prenderle in seria considerazione.