I Nas non sono certo una novità in ambito di networking per lo Small Office Home Office, ma rappresentano a oggi uno dei settori più frizzanti del mercato: laddove il wireless fatica a rinnovarsi, la sicurezza è un pilastro fondamentale ma continua a essere lontana dalla percezione diretta del consumatore, i Nas di ultima generazione offrono qualcosa di nuovo, la possibilità di creare una rete più intelligente e versatile.
E continuano ad arricchirsi di nuove funzioni: due dei quattro prodotti provati in questa rassegna integrano ad esempio servizi di indicizzazione che permettono di individuare parole chiave all’interno dei file immagazzinati; in questo modo è possibile eseguire ricerche del tutto analoghe a quelle dei servizi desktop Microsoft e Google, rintracciando con facilità informazioni e dati su fogli di calcolo, documenti elettronici e archivi Pdf.
Sui Nas per i mercati Soho e Smb fanno poi la comparsa sempre più servizi e funzioni fino a poco tempo fa riservate a modelli di fascia superiore: file system distribuiti, protocolli per il backup sincronizzato sulla rete e gestione evoluta dell’alimentazione, solo per citarne alcuni. Molti prodotti possono poi fungere da Dvr, registrando i flussi video provenienti da telecamere di sorveglianza collegati al Nas.
Non mancano le opzioni dedicate alla multimedialità . Lo standard Upnp AV/Dlna si sta sempre più diffondendo non solo in ambito informatico ma anche nel settore dell’elettronica di consumo: console da gioco, set-top box e televisori di ultima generazione possono attingere i contenuti dalla libreria audiovisiva immagazzinata nel Nas attraverso una semplice connessione di rete, anche wireless.
Un trend di primo piano è inoltre quello che punta a garantire la gestione del Nas e l’accesso alle risorse da postazioni remote attraverso il Web; la quasi totalità degli apparati di ultima generazione permette di sfogliare i volumi a bordo del dispositivo attraverso un normale Web Browser, in modo da poter consultare il proprio storage come se si trattasse di una normale pagina Internet; alcune soluzioni integrano persino interfacce evolute per gli slide show fotografici.
Più in generale, la tendenza dei Nas è quella di rendersi sempre più indipendenti dal personal computer per andare a ricoprire un ruolo centrale nell’economia della rete domestica, ormai secondo solo all’onnipresente router di accesso a Internet; il termine Network Attached Storage è anzi ormai riduttivo per identificare questi dispositivi, che sempre a maggior ragione potrebbero essere tranquillamente definiti home server.
In un periodo in cui sul fronte dei dischi rigidi non vi sono novità rilevanti, i Nas trovano poi terreno fertile per espandersi sul mercato: gli utenti non si accontentano più delle semplici prestazioni e, fatto salvo il desiderio sempre maggiore di mobilità , vedono i dischi di rete come una soluzione con un valore aggiunto acclarato rispetto a un normale hard disk Usb da 3,5 pollici.
Anche i prezzi sono in forte calo: il prodotto più economico della nostra rassegna è disponibile a meno di 200 euro, seppur senza dischi, mentre Iomega e Western Digital sono riusciti a contenere sotto la soglia dei 250 euro il prezzo delle proprie soluzioni complete di dischi con tagli di capacità complessivi rispettivamente da 1 e 2 terabyte.
[Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 227, in edicola dal 29 gennaio]
Errata corrige
A pagina 74 sono stati pubblicati dei risultati errati in relazione alle prove prodotto del Nas Thecus N2200. Scusandoci per l’errore, riportiamo di seguito i dati corretti: