L’Alta Definizione? Superata! Il futuro della Tv passa per il 3D, gli schermi Oled, le trasmissioni in Super HD e la navigazione Internet.
Di Nicola Martello
Il settore delle Tv è in continua evoluzione, non solo perché le novità tecnologiche si susseguono a ritmo serrato, ma anche perché la televisione fa parte ormai da parecchi anni del settore dei beni di consumo, quel settore che dà da vivere alle industrie dell’elettronica grazie al rapido ricambio degli oggetti presentati sul mercato e acquistati dagli utenti.
Ricordate quando c’erano solo i televisori a tubo catodico (Crt, Cathodic Ray Tube)? Una Tv di questo tipo la si teneva in casa dieci, quindici o anche venti anni, in pratica fino a quando si guastava in maniera irreparabile. Oggi non è più così: il continuo bombardamento pubblicitario a cui siamo sottoposti ci impone di cambiare Tv molto più spesso, per restare aggiornati se non dal punto di vista tecnologico almeno da quello estetico. In realtà è proprio questa rapidissima obsolescenza che tiene a galla le industrie elettroniche. In pratica ecco come ragionano i produttori: “I margini di guadagno per ogni televisore sono molto ridotti perché dobbiamo essere competitivi rispetto alla concorrenza, quindi per tenere in piedi l’azienda dobbiamo venderne tanti. Ma così il mercato si satura velocemente e non vendiamo più Tv. Dobbiamo perciò persuadere i clienti a buttar via le loro Tv ancora in perfetto stato e a comprarne di nuove, e questo risultato lo otteniamo immettendo sul mercato ogni anno nuovi modelli, non necessariamente innovativi dal punto di vista tecnologico, ma dotati dei gadget più recenti e soprattutto all’ultima moda per quanto riguarda l’estetica”.
Volete un esempio di questa logica di mercato? I televisori sottili. In un periodo in cui l’Alta Definizione aveva già perso il fascino della novità e non si vedevano all’orizzonte importanti innovazioni tecnologiche, ecco che i produttori hanno immesso sul mercato Tv di spessore sempre minore, facendo a gara nella riduzione dei millimetri di profondità . Dato che nessuno si mette a guardare un film o una trasmissione televisiva sedendosi di fianco alla Tv, che sono ben pochi gli utenti che appendono il televisore al muro e che la larghezza della base della Tv è sempre molto più ampia del corpo del televisore, è lecito chiedersi perché una Tv spessa due centimetri debba essere migliore di una profonda dieci o quindici. Tanto più che con la riduzione dello spessore diminuisce lo spazio per gli altoparlanti, quindi peggiora la resa acustica della sezione audio.
Le aziende produttrici hanno giustificato la bontà di questa innovazione sostenendo che il minor spessore consente un risparmio di materiale e una maggiore efficienza nel trasporto, dato che è possibile stipare più Tv in un container. Ma tali vantaggi appaiono ridicoli quando confrontati con i costi dell’intero ciclo di vita del prodotto. Eppure il mercato ha accolto con entusiasmo questa novità e ora una Tv di un certo spessore non la vuole più nessuno.
Un discorso diverso va fatto per le vere novità tecnologiche, quelle che effettivamente migliorano il prodotto. Date per scontate la risoluzione Full HD, pari a 1.920 x 1.080 pixel, e la compatibilità con la cadenza di 24 fotogrammi al secondo (24 Hz) per vedere senza scatti e alla velocità corretta i film Hd, oggi troviamo Tv che vantano un nero più profondo, un contrasto più elevato e una maggiore ampiezza cromatica. Interessante è poi la capacità di aumentare il numero di fotogrammi per rendere più fluidi i movimenti, soprattutto nelle panoramiche. La novità più “bollente” è però la capacità di visualizzare le immagini in 3D, l’innovazione che fa più notizia in questo periodo e che analizzeremo più avanti in queste pagine. Da non dimenticare infine la riduzione dei consumi elettrici, un leitmotiv che in questi ultimi anni ha assunto sempre maggiore importanza a causa dei progressivi aumenti dei costi dell’elettricità e al nefasto impatto ambientale causato dalla sua produzione.
Per quanto riguarda le tecnologie di base nulla è cambiato. Il mercato delle Tv continua a essere dominato dai pannelli Lcd che vantano una quota di circa il 90%, mentre il restante 10% del numero di televisori va ai plasma. L’Oled rimane sempre un miraggio, sebbene i produttori si affannino a dire che questo 2010 sarà l’anno giusto per una loro vera diffusione sul mercato. Va detto però che anche gli anni passati sono state fatte dichiarazioni simili, spostando di anno in anno la data di rilascio.
(Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 233 – agosto 2010)