Da oggi è in commercio la linea di dischi fissi interni WD Blue con tecnologia allo stato solido. Questa nuova linea di unità , prodotte da Western Digital grazie alle competenze acquisite in seguito all’acquisizione di SanDisk, è indirizzata agli utenti che cercano prestazioni velocistiche e una durata del prodotto che anche in condizioni di utilizzo inteso supera in termini di tempo i termini di garanzia del prodotto stesso.
In questa occasione vi mostriamo i primi risultati ottenuti con il test di un WD Blue con capacità di 1 Tbyte e nel formato da 2,5 pollici con interfaccia Sata 6 Gbps.
I dischi WD Blue sono disponibili nei tagli di capacità di 250 Gbyte, 500 Gbyte e 1 Tbyte nei formati da 2,5 pollici (spessore di 7 millimetri) e M.2 con fattore di forma 2280. In entrambi i casi l’interfaccia impiegata è quella Sata da 6 Gbps e le prestazioni velocistiche dichiarate sono di 545 Mbyte/s in lettura e 525 Mbyte/s in scrittura. Alla base di queste unità sono presenti memorie flash SanDisk TLC (Triple Level Cache) prodotte con tecnologia a 15 nanometri e un controller Marvel con firmware ottimizzato per offrire prestazioni elevate.
Queste unità hanno una durata dichiarata pari alla scrittura complessiva di 400 Tbyte e una garanzia di 3 anni.
I prezzi consigliati sono di 99 euro per il taglio da 250 Gbyte, 169 euro per il taglio da 500 Gbyte e 339 euro per il modello da 1 Tbyte.
Nei primi test abbiamo inizializzato il disco e lo abbiamo formattato con File System NTFS su una piattaforma che esegue Windows 10 Pro aggiornato con Anniversary Update. I primi risultati mostrano velocità di scrittura e lettura sequenziale molto buoni e allineati con i migliori modelli di dischi con interfaccia Serial Ata in commercio nella medesima fascia di prezzo. Il sistema di prova è una piattaforma Intel X99 equipaggiata con processore Intel Core i7 6950X (Broadwell-E) e 16 Gbyte di memoria Ddr4.
Dopo questa prima tornata di test preliminari torneremo con un approfondimento e con una serie completa di test.