CPU

Intel Core M: un processore per tutti

Redazione | 30 Aprile 2015

Cpu Intel Notebook Tablet

Con i processori Broadwell-Y a 14 nanometri Intel raggiunge il traguardo dell’architettura unificata per tablet, convertibili e notebook, dai 10 […]

Con i processori Broadwell-Y a 14 nanometri Intel raggiunge il traguardo dell’architettura unificata per tablet, convertibili e notebook, dai 10 pollici in su. Per i dispositivi più piccoli arrivano prestazioni mai viste prima.

di Pasquale Bruno
Annunciati a fine 2014, i processori Core M hanno fatto da apripista alla tecnologia a 14 nanometri. Nota con il nome in codice Broadwell-Y, l’architettura alla base del Core M si dimostra un traguardo importante per Intel perché rappresenta l’unificazione, a livello tecnologico, tra le soluzioni per tablet, notebook e Pc all in one. Il core di un processore Core M è lo stesso di un Core i7 di un notebook; esistono naturalmente differenze a livello prestazionale, ma la base di partenza è comune. Proprio in merito alle prestazioni, il Core M si posiziona tra gli Atom e il Core i3/i5; lo scopo di Intel è quello di fornire una soluzione per tablet e convertibili con schermo compreso tra 10 e 13 pollici e spessore inferiore a 10 millimetri.

Il settore dei convertibili, o 2 in 1 secondo la definizione più cara a Intel, è quello in maggior crescita ed è quello in cui la casa di Santa Clara vede il futuro più roseo. Ecco quindi la ricerca di una soluzione ottimizzata quanto più possibile per tali dispositivi, nei quali un processore Atom non riesce a fornire prestazioni particolarmente elevate e un Core i3 o un Core i5 presentano un consumo e una produzione di calore impegnativi.

È bene chiarire subito che i Core M non vogliono sostituire gli Atom, che restano la soluzione migliore per i dispositivi più piccoli, con schermo compreso tra 7 e 10 pollici.

core m 01Un confronto diretto può essere fatto invece con le Cpu Haswell-Y, che Broadwell-Y va idealmente a sostituire. Sono i precedenti processori (quarta generazione) a basso consumo che comunque non hanno avuto un gran successo commerciale. Qui emerge la prima importante differenza della nuova architettura: un processore Core M ha un Tdp (Thermal Design Power) di 4,5 watt, contro gli 11,5 watt di un processore Haswell-Y. Meno della metà . Oltre a ciò, troviamo un package del 50% più piccolo e del 30% più sottile, con un consumo in idle inferiore del 60%. Secondo Intel, le prestazioni per watt sono più che raddoppiate rispetto al passato. Per quanto riguarda le prestazioni assolute non siamo di fronte a un miracolo; lato Cpu, Core M è veloce circa del 5% in più rispetto a un corrispondente di quarta generazione. Il concetto che vuole fare passare Intel è che comunque i nuovi processori sono più veloci (anche se di poco) e consumano meno.

Avere un Tdp così basso vuol dire che si possono realizzare tablet e convertibili con spessore inferiore ai 10 mm, senza ventole, con una potenza paragonabile a quella di un Core i3 basato su Haswell-Y. Un sistema di raffreddamento passivo è il punto cardine intorno al quale costruire dispositivi più sottili e sufficientemente veloci. Rispetto ai processori Atom, oltre alle prestazioni notevolmente superiori di Cpu e Gpu, Core M mette a disposizione anche la tecnologia vPro, finora esclusiva dei modelli Core. Un vantaggio per le aziende che possono gestire con gli stessi strumenti di manageability Pc desktop, portatili e tablet, semplificando non di poco le operazioni di messa in opera, manutenzione, aggiornamento e diagnostica.

Continua a leggere: Core M, un avvio difficile

< Indietro Successivo >