Lo scorso 31 ottobre, giusto in tempo per la tradizionale commemorazione dei defunti del 2 novembre, il comune di Milano ha lanciato l’App per iOS e Android “Not2 4get”, che permette di individuare il cimitero e il luogo preciso di sepoltura dei defunti. L’iniziativa è sicuramente lodevole, e segnala una positiva sensibilità verso l’innovazione dei servizi al cittadino. La buona volontà non è però sufficiente: servono anche competenze specifiche, non sempre diffuse nel settore pubblico. La scelta di una denominazione poco formale può essere simpatica e sdrammatizza l’argomento: Not2 4get è una scrittura “moderna” di not to forget, ossia “per non dimenticare”. Ma questo nome ha il grave difetto di nascondere l’App a una buona parte del suo pubblico potenziale. Non solo risulta probabilmente indecifrabile a molti utenti – non tutti conoscono l’inglese, e pochissimi hanno familiarità con il vezzo americano di sostituire parti di una parola con numeri dal suono analogo – ma chi ne avesse sentito parlare e non ricordasse il nome preciso avrà grosse difficoltà a trovarla, perché una ricerca generica (per esempio con i termini “cimiteri milano) non porta a nessun risultato sull’App Store di Apple. Si ha maggiore fortuna con “defunti milano”, ma chi progetta un servizio per il pubblico non può rischiare di rimanere invisibile. Il motore di ricerca integrato nello store di iTunes non brilla certo per efficacia, ma Apple detta le regole del gioco e chi sviluppa un’App può solo adeguarsi.
Ancor più grave è un altro aspetto: Not2 4get può essere installata soltanto sui dispositivi aggiornati ad iOS 9. Questa decisione progettuale esclude tutti gli iPhone inferiori al 4S, gli iPad di prima generazione, gli iPod Touch dalla quarta generazione in giù e tutti i device che per qualsiasi motivo non sono stati aggiornati all’ultima versione del sistema operativo (quasi il 30% di quelli attivi, secondo i dati forniti da Apple). Considerando le funzioni implementate (interrogazione di un database, geolocalizzazione), è difficile credere che fosse realmente necessario sfruttare le novità architetturali dell’ultima versione dell’OS di Apple, soprattutto sapendo che questa scelta esclude una parte del pubblico. Molto più convincente è la versione Android: richiede solo la versione 2.3.3 ed è facilmente individuabile nello store, anche grazie ai migliori algoritmi di indicizzazione di Google.
La parabola di Not2 4get è soltanto un piccolo esempio di come una implementazione poco attenta possa vanificare o quantomeno danneggiare anche le idee migliori. Per digitalizzare e modernizzare l’amministrazione pubblica servono entusiasmo e voglia di innovare, ma anche attenzione ai dettagli e progettualità .
Dario Orlandi