Meta conferma che continuerà a utilizzare i fact-checker al di fuori degli USA
Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha annunciato che manterrà il suo programma di fact-checking nei mercati internazionali, compresa l’Europa, almeno per il momento.
Questa decisione arriva mentre l’azienda sta implementando un nuovo approccio negli USA, basato su un sistema di note comunitarie. La conferma è stata data da Nicola Mendelsohn, responsabile del business globale di Meta, durante un intervento al World Economic Forum di Davos. Mendelsohn ha sottolineato che, per ora, non ci saranno cambiamenti al di fuori degli Stati Uniti, lasciando però aperta la possibilità di future modifiche.
Negli ultimi anni, Meta ha adottato misure di fact-checking per rispondere alle critiche sul ruolo delle sue piattaforme nella diffusione della disinformazione. Tuttavia, dalla fine del 2024, negli USA l’azienda ha scelto di passare a un sistema che consente agli utenti stessi di aggiungere note ai post, simile a quello introdotto da Elon Musk su X (ex Twitter).
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Questa decisione è stata giustificata da Meta come un passo verso una maggiore decentralizzazione del controllo sui contenuti. Tuttavia è anche vista come una mossa per ridurre i costi e le responsabilità legali legate al fact-checking. Nonostante ciò, il programma di note comunitarie è ancora in fase sperimentale. Per questo Mendelsohn ha dichiarato che l’azienda valuterà i risultati prima di prendere decisioni sull’espansione globale.
L’introduzione di un tale sistema potrebbe incontrare ostacoli significativi in alcune aree, in particolare in Europa, dove il Digital Services Act (DSA) impone rigide norme per contrastare la diffusione di disinformazione. Le piattaforme come Facebook e Instagram sono tenute a implementare sistemi affidabili per limitare i contenuti ingannevoli. Per questo un sistema di moderazione basato sulla comunità potrebbe non soddisfare questi requisiti.