Addio a Spotify craccato: l’app pirata di Android si ferma
Spotify ha avviato una massiccia operazione per bloccare le versioni APK craccate della sua app, causando il malcontento di molti utenti che fino a ieri sfruttavano queste alternative pirata per accedere gratuitamente alle funzionalità Premium.
Gli APK di Spotify Premium sono versioni non ufficiali dell’app per Android che permettevano di ascoltare musica senza pubblicità, scegliere liberamente i brani e scaricare canzoni senza dover sottoscrivere un abbonamento. Questi file, installabili al di fuori di Google Play, aggirano i controlli di sicurezza della piattaforma, rendendo possibile l’uso di Spotify senza pagare. Tuttavia, con l’ultimo aggiornamento, la società ha rafforzato le misure di protezione, rendendo inutilizzabili molte di queste versioni pirata.
Ma il problema non è solo per Spotify: il blocco degli APK ha scatenato una corsa alla ricerca di alternative, creando un terreno fertile per i criminali informatici. Infatti, con la chiusura delle versioni più diffuse, sono aumentati i rischi di download di file infetti da malware, poiché Google non esamina questi APK non ufficiali. Gli esperti consigliano quindi di evitare fonti non affidabili per scaricare nuove versioni modificate dell’app.
Il motivo dietro questa stretta è chiaro: il modello di business di Spotify si basa quasi interamente sugli abbonamenti. Nel 2024, l’azienda ha registrato un fatturato di 15,67 miliardi di dollari, di cui l’88% proveniva dai suoi utenti Premium. È quindi prevedibile che la piattaforma speri ora di convertire almeno una parte degli ex utenti delle versioni craccate in clienti paganti.