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Meta cambia regole per ottenere il verificato sui propri profili

Martina Pedretti | 7 Aprile 2025

Meta aggiorna le regole per il badge “verificato”: troppe modifiche al profilo possono impedirne l’accesso.

Meta cambia le regole per ottenere il “verificato”: stretta contro i truffatori

Meta ha introdotto una nuova condizione per accedere a Meta Verified, il programma di verifica a pagamento per creator su Facebook e Instagram. La novità sembra mirata a ostacolare i truffatori che cercano di sfruttare il sistema per impersonare altri utenti o vendere account costruiti ad arte nel tempo.

Nel dettaglio, Meta ha aggiornato la pagina di assistenza relativa all’idoneità per il verificato, aggiungendo un limite al numero di modifiche che un profilo può apportare prima di richiedere la verifica. Cambi come il nome, l’immagine del profilo, il nome utente, la posizione geografica o il tipo di account, se troppo frequenti, possono ora essere motivo di esclusione. In pratica, chi cambia troppe volte l’identità del proprio profilo rischia di non poter più accedere alla spunta blu.

È un passaggio che formalizza una prassi già in parte esistente, ma che ora diventa una regola chiara e vincolante. L’obiettivo è quello di identificare e bloccare tempestivamente profili sospetti, spesso utilizzati per frodi, spam o impersonificazioni.

Il valore della spunta blu, però, è cambiato. Da simbolo di autenticità riconosciuta, è diventato un badge acquistabile. Questo ha inevitabilmente ridotto la percezione del suo valore reale. La piattaforma X (ex Twitter), ad esempio, ne è la prova più evidente: la spunta oggi è più spesso associata al supporto verso Elon Musk che a una reale credibilità del profilo.

Nonostante ciò, sia Meta Verified che X Premium offrono benefici aggiuntivi – come maggiore visibilità e reach – che per alcuni creator e brand possono ancora giustificare l’investimento.

Questa nuova stretta di Meta evidenzia però un aspetto critico: il programma per il verificato a pagamento è diventato anche una possibile porta d’accesso per attività poco trasparenti. L’aggiunta quindi di nuove barriere serve dunque a mantenere un minimo di integrità nel sistema.