È una svolta storica per i domini.it.
Dopo quasi dieci anni di attesa e infinite polemiche al seguito, anche il Registro Italiano si è uniformato al resto del mondo consentendo la procedura di registrazione “sincrona” per i domini geografici di primo livello (country code top level domain, cctld).
Da mezzogiorno di oggi è possibile quindi registrare in tempo reale un nome a dominio .it utilizzando una procedura totalmente on line, basata su protocollo EEP (Extensible Provisioning Protocol) simile a quella già in uso per i domini internazionali sempre di primo livello (net. com, org e eu).
La nuova procedura sincrona non richiede quindi più l’invio di documentazione cartacea, a differenza del precedente sistema asincrono che prevedeva l’invio via fax della famosa LAR (Lettera di Assunzione di Responsabilità ) con conseguenti tempi di attesa e di verifica dell’identità di colui che intendeva registrare il dominio.
“È un sistema che noi registrer abbiamo fortemente voluto insieme all’Associazione Hosters e Registrars e al Registro Italiano” – commenta al telefono Antonio Corbetta, amministratore delegato di Register.it, non nascondendo la soddisfazione di aver registrato con la sua società il primo dominio .it con la nuova procedura.
Al momento i registrer accreditati al nuovo sistema (le società che mettono in vendita i nomi a dominio e li gestiscono nel tempo) sono solo gli operatori più grandi: oltre a Register.it, ci sono Aruba, Seeweb, Tuonome.it. e altri che hanno sviluppato la piattaforma tecnologica basata su protocollo EEP che permette di dialogare in tempo reale con il NIC (l’organismo preposto all’assegnazione dei domini .it).
L’utente riceve in tempo reale la conferma della disponibilità del nome a dominio e quindi anche dell’attivazione, non appena eseguito il pagamento on line. Ad ogni nuovo proprietario di un dominio .it viene assegnato un codice di proprietà digitale che consentirà di gestire i vari stati del dominio, come ad esempio il trasferimento a un nuovo mantainer.
Il Registro Italiano conserva il suo ruolo di “anagrafe dei domini” e il sistema sincrono coesisterà con la vecchia procedura ancora per due anni, proprio per dare tempo ai maintainer di uniformarsi alle nuove regole.
L’Italia, con circa un milione mezzo di domini attivi nel cctld.it arriva per ultima a uniformarsi a un modello ormai vigente da anni in tutto il mondo. Speriamo che anche questo contribuisca alla crescita di Internet nel nostro paese.