di Michele Braga
A casa, in ufficio o in viaggio, per svago o per impegni lavorativi siamo abituati ad avere al nostro fianco lo strumento informatico per antonomasia in una delle sue tante forme. Che sia un desktop, un notebook o un più recente netbook, il computer è ormai un compagno inseparabile per molti di noi. In questo articolo affrontiamo però lo stretto rapporto tra uomo e computer posando l’attenzione sulle cattive abitudini che nel lungo periodo possono determinare l’insorgere di disturbi fisici. Non tutte le abitazioni dispongono dello spazio necessario per realizzare una postazione comoda per il computer e sovente si finisce per stipare tutto su una piccola scrivania o su un carrello mobile; spesso ci si ritrova accartocciati sul divano o a letto con il proprio sistema portatile appoggiato sulle gambe informicolate nel tentativo di tenere fermo il notebook mentre con le mani ripiegate e i polsi doloranti si digita sulla tastiera troppo inclinata. Ancora, al termine di qualche ora di gioco online con gli amici gli occhi chiedono una tregua così come le spalle, ormai doloranti per essere state ferme e in tensione in un’unica posizione troppo a lungo e senza una pausa. In viaggio dobbiamo accontentarci di quello che troviamo e una panchina dell’aeroporto può diventare il nostro luogo di lavoro per un paio d’ore mentre attendiamo l’imbarco. (…)
Da PC Professionale 224, ora in edicola.
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