È il più grande cambiamento tecnico da quando esiste Internet”. Non esita a definirlo così il board di Icann che ieri a Seoul in Corea, ha stabilito che a partire dall’anno prossimo potranno essere registrati domini con l’estensione finale scritta nell’idioma dell’area geografica di appartenenza e non più solo nei caratteri dell’alfabeto latino, com’è avvenuto fino a oggi.
E cosa più importante, i nomi scritti in cirillico, piuttosto che in arabo, saranno compresi e interpretati dai vari server che collegano i computer tra loro nel web. Per la prima volta quindi Internet dispone di un sistema universale di indirizzamento, comprensibile e traducibile in tutte le lingue.
Il processo di internazionalizzazione dei DNS (Internationalised Domain Names) inizierà il 16 novembre con il cosiddetto Fast Track Process, che è il primo passo per portare sul web i circa 100.0000 caratteri delle lingue del mondo. Ogni paese o area geografica durante questa fase potrà sottoporre all’Icann l’estensione di sua preferenza, che se approvata, potrà poi entrare nel circuito dei top level domain in vendita dai vari register.
Il cambiamento riguarda il suffisso ccTld, ovvero quello che viene dopo il punto negli indirizzi web, che fino a oggi doveva essere comunque scritto solo in caratteri latini per essere interpretato dal DNS.
“Su un miliardo e 600 milioni di persone che si collegano a Internet”, ha detto Rod Beckstrom, presidente di Icann, “più della metà usano lingue che hanno un alfabeto diverso da quello latino”. Basti pensare solo ai 200 milioni di utenti Internet in Cina che potranno finalmente digitare un indirizzo web nei caratteri del loro idioma. Ma anche alla Russia e ai paesi di lingua araba. Un cambiamento di questa portata avrà sicuramente un impatto anche sul numero di utenti che si collegheranno a Internet, destinato ad accrescersi ancor più.