Trapela dal sito di Business Week, in un circolo vizioso di refusi e documenti messi inavvertitamente on line, il reale successo di Google Voice, il servizio lanciato negli Usa qualche tempo fa, che consente di assegnare un numero telefonico Voip a ogni utente, su cui essere raggiunti all’ufficio, a casa e ricevere normali chiamate e messaggi in segreteria telefonica.
Google Voice è da qualche tempo agli onori della cronaca per essere oggetto di un’interrogazione da parte della FCC per aver bloccato le chiamate verso alcuni numeri telefonici di aree rurali degli Stati Uniti.
Ed è proprio nel documento di risposta alla FCC che, secondo quanto racconta Business Week, Google avrebbe inavvertitamente lasciato indicazioni su quanti sono gli effettivi utilizzatori di Google Voice: 1.400.000 dice il documento, nel frattempo cancellato e sostituito con una versione “edulcorata”.
Di questo un milione mezzo di utenti, circa 570.000 userebbero quotidianamente il servizio. Nel documento si parla anche di una prossima internazionalizzazione di Google Voice e di trattative in corso con le principali compagnie telefoniche.
Il servizio era stato lanciato da Google nel 2008, a seguito dell’acquisizione della start-up GrandCentral, acquisita nel 2007. Sebbene limitato a un numero ristretto di utilizzatori e sebbene Google, come l’azienda ricorda alla FCC, non sia a tutti gli effetti una compagnia telefonica con l’obbligo di mettere in collegamento ogni chiamata con il numero telefonico di destinazione, Google Voice ha riscontrato un altissimo gradimento tra gli utenti.
Qualche mese fa era stato oggetto di un’altra interrogazione da parte delle Federal Communications Commission, questa volta relativa al suo mancato inserimento nell’Apple Store, come applicazione per l’iPhone. Un’esclusione che molti avevano visto come un evidente favore di Apple verso At&T.
Dopo il pronunciamento della FCC a favore della net neutrality, anche Apple ha dovuto capitolare e aprire Google Voice all’iPhone.