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Un Kindle per domarli

Redazione | 30 Gennaio 2012

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A meno di due mesi dal debutto del Kindle Store su Amazon.it, sono già  oltre 18.000 gli eBook in italiano […]

A meno di due mesi dal debutto del Kindle Store su Amazon.it, sono già  oltre 18.000 gli eBook in italiano messi a catalogo. La società  di Jeff Bezos, con la sua libreria digitale e il piccolo lettore a tecnologia E Ink, ha dato avvio alla campagna di conquista del mercato del libro elettronico anche nel nostro Paese.

di Sergio Lorizio

L’1 dicembre 2011 sarà  ricordato come una data importante per il mondo dell’editoria elettronica italiana: a un anno dal debutto di Amazon.it, portale nazionale del colosso mondiale dell’ecommerce, ha aperto ufficialmente i battenti anche nel nostro Paese il Kindle Store, la libreria digitale dell’azienda di Seattle. Affiancando l’enorme offerta di titoli già  presenti nel tradizionale formato cartaceo

e il milione di eBook in inglese e altre lingue, il Kindle Store ha esordito in grande stile con una selezione di oltre sedicimila volumi elettronici in Italiano, pressoché l’intera produzione nazionale al momento. Insieme agli eBook non poteva mancava il lettore Kindle, anch’esso finalmente acquistabile sullo store italiano e non più su quello statunitense.

Dei tre nuovi modelli lanciati da Amazon qualche mese fa negli Usa (i due eBook reader dedicati di quarta generazione Kindle e Kindle Touch più il tablet Kindle Fire), per ora l’unico venduto in Italia è la versione base, dotata di un display da 6″ a tecnologia E Ink Pearl e di connettività  Wi-Fi integrata per l’accesso diretto e l’acquisto di contenuti sullo store. Bisognerà  aspettare ancora un po’ per avere anche il Kindle Touch e il tablet Fire, l’unico vero rivale dell’iPad negli Usa. Certamente, i 99 euro chiesti da Amazon per il suo eReader hanno rappresentato un duro colpo per la concorrenza, tanto che nelle catene della grande distribuzione e in altri store online abbiamo iniziato ad assistere a un ribasso importante dei prezzi, come logica di mercato impone. Ma dopo la mossa di Amazon non sono in allarme solo i competitor diretti nel settore eBook ed eReader, lo sono anche le società  di ecommerce, che potrebbero subire un’ulteriore emorragia di clienti, catturati, complice proprio il Kindle, nella rete di Amazon. Perché chi ha un Kindle – che per inciso è stato il best seller di Amazon.it nel periodo natalizio – deve comprare tutti gli eBook sul Kindle Store e perciò è indotto a stazionare nelle terre di Amazon e ad acquistare altri tipi di beni dal gigantesco catalogo di prodotti, proposti a prezzi competitivi e recapitati a costo zero tramite una rete di consegna super efficiente. Prezzi bassi, vasta scelta di prodotti e cura verso il cliente sono, dopotutto, i cardini della old economy che Amazon ha trasferito nell’era dell’ecommerce.

Il successo dell’ecosistema Kindle risiede proprio nella qualità  e completezza dell’offerta, all’insegna di quel binomio hardware proprietario più contenuti che, in modo analogo, è risultato vincente anche nel caso di Apple. Quella di Amazon è una libreria ricca di titoli in costante aggiornamento, ben organizzata e consultabile da Pc e in mobilità , supportata da un lettore dedicato user-friendly che offre un’esperienza di lettura assimilabile a quella di un tradizionale libro cartaceo (almeno per le opere di narrativa) e da una serie di applicazioni software che permettono, a chi il Kindle non ha, di leggere anche su Pc o Mac e su smartphone e tablet basati su iOS, Android, Blackberry e prossimamente Windows Phone 7.

Tutto ciò nonostante il sistema sia chiuso. Gli eBook sono codificati nel formato proprietario Azw, compatibile con i soli lettori Kindle (hardware e software) e sono gravati da un lucchetto digitale (Drm) che restringe la fruizione dei contenuti sotto diritti ai soli strumenti di lettura autorizzati da Amazon e intestati allo stesso utente.

Il Kindle Store, Amazon contro tutti

Con l’apertura dell’eBookstore della società  di Jeff Bezos, il mercato italiano dell’editoria elettronica è attualmente spartito tra:

1. La costellazione di store online, tra loro in competizione, che vendono eBook nel formato ePub e, in subordine, Pdf e utilizzano il Drm di Adobe come tecnologia di protezione dei contenuti.

2. Apple, con l’iBookstore, i dispositivi iOS e gli eBook in formato ePub, lo standard adottato dall’International Digital Publishing Forum, protetti con un Drm proprietario.

3. Amazon, con l’ecosistema Kindle e gli eBook codificati nel formato Azw con Drm proprietario.

Abbiamo quindi un sistema aperto, quello dei sostenitori di ePub e del Drm Adobe, e due sistemi chiusi, quelli di Apple e Amazon. Nel primo caso, l’utente è libero di acquistare i contenuti dove meglio crede e può “consumarli” con qualunque eReader dedicato, device multifunzione o software che sia compatibile con ePub e con il Drm Adobe (si veda l’articolo “eBook, le librerie online italiane” sul numero 249 – mese di Dicembre 2011 – della rivista). Dal canto suo, il Kindle non supporta il formato ePub, mentre per Pc, Mac, iPhone, iPad e il mondo Android sono disponibili software di lettura gratuiti.

Nel caso di Apple, i libri elettronici sono venduti solo attraverso l’iBookstore. La libreria è accessibile dal software iTunes per Pc e Mac oppure dall’applicazione gratuita iBooks per i dispositivi mobili basati su iOS.

Gli eBook protetti, però, sono leggibili esclusivamente sui device mobili di Apple, perché non è stata ancora rilasciata una versione di iBooks per Pc e Mac né per altre piattaforme.

La soluzione della Mela, allo stato, è la meno flessibile delle tre. Ma le cose potrebbero cambiare se, dando voce alle indiscrezioni circa l’evento Apple programmato il 19 gennaio a New York, Cupertino farà  ingresso nel settore dell’editoria elettronica scolastica negli Usa: è difficile pensare che questa mossa – che potrebbe trasformarsi in un enorme successo di mercato – non sarà  accompagnata anche dal rilascio di un’applicazione di lettura per computer desktop e notebook.

Il neonato Kindle Store italiano è partito in ritardo di un anno rispetto alle piattaforme commerciali alternative. Ma Amazon ha preparato molto bene l’entrata in scena, proponendo sin dall’inizio un catalogo pressoché completo dei titoli elettronici nella nostra lingua e scegliendo una strategia aggressiva per lanciare il proprio eReader e l’intero servizio, rodato da anni di successi nei Paesi di lingua anglosassone. A nostro parere, non c’è al momento un lettore di eBook dedicato che offra un miglior rapporto qualità /prezzo del Kindle e che si integri in modo così compiuto con l’infrastruttura di riferimento. Senza dimenticare che, a differenza di Apple, Amazon non ha limitato la fruizione dei contenuti al solo hardware proprietario, ma ha sviluppato soluzioni software di lettura compatibili con tutte le architetture desktop e mobili esistenti (vedere box a pag. 108).

Il “servizio di lettura” di Amazon comincia con l’offerta di eBook in lingua italiana, cresciuto in poco più di un mese dai sedicimila titoli iniziali a oltre diciottomila, in pratica la produzione digitale schierata di tutti i principali editori nazionali, sommata ai volumi realizzati dagli autori indipendenti attraverso piattaforme di autopubblicazione come Amazon Kindle Direct Publishing (https://kdp.amazon.com) e Narcissus, l’iniziativa della Simplicissimus Book Farm. A ciò si affiancano più di un milione di eBook in lingua straniera, prevalentemente inglese, cui è dedicata una sezione separata dello store. La homepage della libreria, ricca e vivace, offre diverse opzioni per trovare gli eBook desiderati: attraverso ricerche testuali tramite parole chiave, la navigazione del catalogo per categorie e generi letterari o seguendo i collegamenti diretti a bestseller, novità , titoli in primo piano, consigli della redazione e offerte speciali. (…)

Estratto dal numero 251 di febbraio 2012 ora in edicola