Diagonale da 5,3 pollici e ritorno al pennino per un prodotto certamente non adatto a tutti. Ma se si accettano i compromessi sugli ingombri, il Note è un dispositivo di livello assoluto.
Anteprima di Simone Zanardi
Articolo tratto da PC Professionale 250 di gennaio 2012
A scanso di equivoci: se state considerando l’acquisto del Samsung Galaxy Note, non commette l’errore di considerarlo un semplice smartphone, pena il rischio di restare profondamente delusi. Con un display da ben 5,3 pollici di diagonale e un’impronta di 147 x 83 mm, il nuovo terminale Android messo a punto dalla casa sudcoreana costituisce a tutti gli effetti un ibrido tra smartphone e tablet, andando a occupare una nicchia di mercato a cui finora nessuno aveva pensato, se si eccettua Dell con il suo sfortunato progetto Strike.
A primo acchito, l’impatto con il Note è tutt’altro che negativo: il peso (178 gr) è tutto sommato contenuto, così come lo spessore, che Samsung è riuscita a mantenere sotto il centimetro. Buoni anche i materiali plastici utilizzati, che ricordano per qualità e foggia quelli del Galaxy S II, mentre come di consueto per i prodotti Samsung di ultima generazione la cornice intorno al display è ridotta al minimo, con un solo pulsante fisico centrale e due tasti virtuali a tocco. Lateralmente sono inoltre presenti i comandi per l’accensione e il volume, insieme al jack audio e al connettore Micro Usb.
Le perplessità sorgono quando si afferra l’apparato: sebbene la leggerezza consenta di sostenere il terminale con un unico braccio senza eccessiva difficoltà , comandare l’ampio touch-screen con la sola mano di impugnatura è impossibile. Questo significa che per usufruire appieno del Note dovrete ricorrere a entrambe le mani, operazione non sempre comoda.
Parte delle perplessità che possono cogliere l’utente dal punto di vista dell’ergonomia passano in secondo piano al momento dell’accensione: il pannello Super Amoled Plus a 16 milioni di colori dispone di brillantezza e contrasto paragonabili solo a quelli del Retina Display di Apple, mentre la risoluzione da 1.280 x 800 pixel offre un dettaglio eccellente anche su una diagonale così estesa (ricordiamo che la risoluzione del Note è in linea con quella dei notebook più compatti). La resa è ottima anche in condizioni di luce avverse, e il software di controllo consente di regolare i livelli per ottimizzare la visualizzazione di filmati o immagini ad alto contrasto. La prima opinione sul Galaxy Note resta insomma legata alle dimensioni, ma certamente la qualità del display messo a punto da Samsung è il principale motivo per cui anche i più scettici potrebbero essere disposti a scendere a compromessi da questo punto di vista.
Il Note, al centro, tra lo smartphone Galaxy S II e il tablet Galaxy Tab 7 Pro, entrambi prodotti dalla stessa Samsung.
Al di là dello schermo, l’hardware del Note resta di primo piano in tutti i settori: il processore che lo equipaggia è un Samsung Exynos 4210, lo stesso adottato dal Galaxy S II, ma che qui opera alla frequenza di 1,4 GHz. Si tratta di un dispositivo a doppio core ARM Cortex-A9 che, come vedremo fra poco, offre ottime prestazioni.
La memoria in dotazione è pari a 1 gigabyte di Ram e a 16 GB per quanto concerne lo storage interno, ulteriormente espandibili tramite lo slot Micro Sd che accetta schede con capacità massima di 32 GB. La memoria disponibile alle applicazioni è di 2 GB. Sul fronte della connettività , il Note dispone di un sistema radio quad-band su reti 2G e 3G, in grado di gestire connessioni Hspa+ con velocità massime di 21 Mbps in downlink, a cui si affianca un modulo Wi-Fi 802.11n e un dispositivo Bluetooth 3.0 per connessioni High Speed. È anche prevista la radio Fm, mentre la porta Micro Usb è conforme alle specifiche Mhl e può quindi veicolare anche il segnale Hdmi per la connessione diretta a un display digitale esterno. Il canale Usb opera inoltre in modalità Host: al Note si possono collegare chiavette o lettori di schede Usb per un trasferimento diretto dei dati. La pletora di sensori a bordo spazia dai tradizionali accelerometro e giroscopio al barometro che dovrebbe affinare le funzioni di localizzazione Gps, passando per i controlli di luminosità e contatto. Non manca il doppio microfono per la riduzione dei rumori.