La Corte di Giustizia Europea ha sancito ieri un importante principio con una sentenza storica: chi gestisce un social network non può avere l’obbligo di applicare sistemi di filtro ai contenuti multimediali postati dagli iscritti, come prevenzione alle violazioni di copyright. Un tale obbligo infatti comporterebbe il controllo sulle attività svolte dall’utente in rete, e andrebbe quindi contro i principi della Direttiva sull’E-Commerce.
La ricaduta che avrà questa sentenza è notevole, basti pensare a servizi come YouTube o lo stesso Facebook e alle migliaia di clip video messi on line dagli utenti. La Corte di Giustizia Europea è stata chiamata ad esprimersi sulla causa tra SABAM, società che rappresenta gli autori e compositori di opere musicali in Belgio, e Netlog un social network che consente ai propri membri di personalizzare il profilo utente caricando anche file audio e clip video dei propri autori preferiti. Proprio questa funzionalità è all’origine della disputa legale: SABAM infatti ha intimato a Netlog di togliere i file di opere protette dal diritto d’autore, imponendo una multa di 1000 euro per ogni giorno di ritardo; a sua volta Netlog ha fatto ricorso appellandosi alla direttiva sull’E-Commerce che impedisce ai gestori dei servizi di rete di controllare sui loro server le attività svolte dall’utente.
L’organo di Giustizia Europeo nel pronunciare la sentenza ha ribadito la necessità di trovare un maggior equilibrio tra le esigenze di tutela dei diritti degli autori di opere artistiche e il diritto alla libertà d’impresa e a vedere tutelate le proprie informazioni personali. Ecco la pagina web con il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea.