Non sarebbe la prima volta che il social network si cimenta nell’impresa di realizzare uno smartphone tutto suo, ma questa volta i ben informati sostengono che nel giro di un anno Mr Zuckerberg potrebbe davvero sfornare il primo prodotto hardware con il logo Facebook. A sostegno di questa tesi il New York Times oggi riporta una serie di fatti: la massiccia campagna acquisti di ex progettisti Apple che hanno lavorato allo sviluppo di iPhone e iPad e la recente quotazione in borsa del social network.
Ora più che mai Mark Zuckerberg ha bisogno di dare valore alla sua società che notoriamente non produce nulla, e come qualcuno aveva fatto notare nei giorni dello sbarco a Wall Street, vive sulle vite degli altri.
Produrre uno smartphone darebbe al gruppo un duplice vantaggio: da un lato porterebbe maggior valore agli asset aziendali, dall’altro eviterebbe il rischio concreto, di diventare alla lunga una semplice app scaricabile sui vari modelli di telefoni mobili. Il know how interno non manca: di fatto oggi il social network è un ambiente molto simile nelle funzioni a quello di un sistema operativo: ci sono i contatti, le funzioni di calendario, la messaggistica istantanea e la mail; c’è un App Store con migliaia di app sempre più popolari e c’è anche Instagram per la gestione delle immagini.
Manca solo l’hardware e quello Facebook non farebbe fatica a trovarlo anche acquisendo qualche società ; un po’ come ha fatto Google comprando Motorola Mobility. I 16 miliardi di dollari incassati dalla quotazione in borsa potrebbero essere spesi per comprare ad esempio una società come RIM valutata intorno ai 6 miliardi di dollari o persino un gruppo come HTC, valutato 11,8 miliardi di dollari, avanza l’ipotesi il New York Times.
E forse più che la concorrenza di Apple Facebook teme il successo di Android la piattaforma operativa utilizzata oggi da una svariata gamma di cellulari anche a basso prezzo, probabilmente la stessa area di mercato su cui si posizionerebbe il social network.
Finora dal quartier generale di Palo Alto, in California, non è giunta alcuna conferma nè smentita, ma se la trasformazione da software ad hardware company dovesse riuscire, per Facebook questa sarebbe sì la vera vittoria, altro che la quotazione in borsa.