Entro il 2015 ci saranno progetti di ricerca per 7 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore del cloud computing, ma i profili qualificati in grado di coprire tali ruoli saranno insufficienti. Questo l’allarme lanciato da IDC nella ricerca “Climate Change: Cloud’s Impact on IT Organizations and Staffing” condotta a novembre 2012 per conto di Microsoft.
Nel 2012 i responsabili della selezione del personale nel settore IT non sono riusciti a colmare 1,7 milioni di posizioni vacanti nel settore del cloud computing, per mancanza di candidati qualificati.
Carenza di formazione, certificazione ed esperienza sono i tre motivi principali per cui le posizioni sono rimaste vacanti. A differenza del resto del settore IT dove la crescita occupazionale resterà stagnante anche nei prossimi anni (lo Us Bureau of Labor Statistics negli Stati Uniti parla di un incremento tra l’1,1% e il 2,7% annuo fino al 2020) il cloud computing è l’unico campo dove le richieste di esperti sono in continuo aumento e cresceranno del 26% all’anno fino al 2015, secondo IDC.
Urge pertanto un piano di riqualificazione dei professionisti It già attivi e un piano adeguato di formazione per i più giovani al fine di conseguire le certificazioni IT legate al cloud computing.
Nel suo studio IDC ha intervistato più di 600 responsabili della selezione del personale in tutto il mondo e i risultati confermano la diffusione delle tecnologie cloud nelle aziende: quasi due terzi le sta pianificando o le ha già implementate, il 50% le considera priorità fondamentali per la propria organizzazione aziendale.
Le aree geografiche dove è prevista una domanda più forte di esperti nel cloud computing per i prossimi anni sono i mercati emergenti (America Latina, Europa centro-orientale, Medio Oriente, Asia e Pacifico) che offriranno il 40% dei nuovi posti di lavoro, con trend di crescita annui del 34% fino al 2015: segue l’Europa. Medio Oriente e Africa (EMEA) dove IDC prevede una crescita del 24% all’anno delle posizioni nel settore IT, fino a raggiungere 1,4 milioni circa entro il 2015. Lo scorso anno la spesa correlata ai servizi di cloud pubblico nell’area Emea è stata pari al 40% di quella nel Nord America. Quest’ultima è l’area più sviluppata: lo scorso anno gli Stati Uniti sono stati responsabili del 62% della spesa mondiale in cloud pubblico, contro una spesa IT pari al 35%.
Infine secondo IDC nell’area Asia Pacifico i ruoli disponibili nel settore IT aumenteranno ogni anno del 32%, fino a raggiungere più di 2,3 milioni entro la fine del 2015.
A tale proposito va citato il ruolo guida di Microsoft nel promuovere la formazione e la certificazione sulla tecnologie cloud: di recente Microsoft ha rinnovato il programma di certificazioni per il cloud, incluse le future certificazioni relative a Windows 8 che includono aree chiave per il cloud computing.
Per la forza lavoro che deve riqualificarsi Microsoft ha dato vita a Virtual Academy che consente ai professionisti di acquisire competenze chiave, accedendo a risorse gratuite di formazione autogestita. accedere a risorse gratuite di formazione autogestita basate su un uso combinato di testi e video.