Mantle è senza dubbio una delle novità che ha attirato l’attenzione l’attenzione degli sviluppatori così come quella dei videogiocatori. Non a caso tutte le sessioni di approfondimento dedicate a Mantle, durante l’AMD Developer Summit, hanno fatto registrare una presenza altissima, non solo per le informazioni fornite, ma anche per la possibilità di interagire direttamente con gli ingegneri Amd e con i principali protagonisti nel mondo dello sviluppo dei videogiochi che stanno partecipando in modo attivo al progetto. Mantle è percepita come una delle innovazioni dalle potenzialità tali da segnare in modo la storia della grafica a Pc in modo indelebile.
Ma cos’è nel dettaglio Mantle? In parole molto semplici, che però nascondono la complessità del lavoro svolto, Mantle è una nuova Api (Application Programming Interface) grafica che nasce con lo scopo di rimuovere all’interno della piattaforma Pc gli ostacoli che impediscono agli sviluppatori di sfruttare appieno la potenza di calcolo dell’hardware. Il motivo che ha portato allo sviluppo di Mantle deriva dal fatto che la modifica e l’ottimizzazione dell’attuale Api e dei driver grafici non sarebbero sufficienti a superare i limiti di inefficienza e scalabilità imposti dalle attuali soluzioni. Questi limiti possono essere condensati in pochi punti: un eccessivo overhead, l’incapacità di gestire in modo corretto un elevato numero di thread e l’impossibilità di avere un controllo diretto della Gpu.
Con Mantle il driver perde il ruolo di definire e organizzare il lavoro all’interno della Gpu e non ha più la responsabilità di verificare e sincronizzare le risorse disponibili. Gli sviluppatori guadagnano il controllo dell’hardware, ma con ciò saranno anche responsabili di definire e gestire le risorse.