Il traguardo di diffusione raggiunto dal piccolissimo computer sorprende pure i costruttori, come raccontano sul sito ufficiale:
«Ci sono voluti esattamente due anni per vendere il primo milione di Raspberry Pi. Sulla base delle vendite abbiamo calcolato che avremmo potuto, con un po’ di fortuna, raggiungere il secondo milione di esemplari venduti verso gennaio 2014 o poco dopo. Eravamo fiduciosi di raggiungere questo traguardo al massimo entro la fine di febbraio. Siamo quindi rimasti un po’ soppressi quando al termine della scorsa settimana abbiamo ricevuto i resoconti sulle vendite e abbiamo scoperto di aver raggiunto il secondo milione di Raspberry Pi venduti nell’ultima settimana di ottobre.»
Il Raspberry Pi – conosciuto anche come raspi o RPi – è un piccolo computer costruito su una scheda elettronica delle dimensioni di una carta di credito (85,60 x 53,98 mm). Nello spazio di circa 46 cm2 è presente tutto l’hardware: il processore è un Soc (System on a Chip) Broadcom BCM2835 all’intero del quale è presente una componente Cpu con architettura Arm che opera alla frequenza base di 700 MHz, una componente Gpu di tipo VideoCore IV con capacità grafiche 2D e 3D, funzioni multimediali di codifica e decodifica Full Hd in standard H.264, così come il supporto a videocamere.
Il Raspberry Pi è disponibile in due versioni: il Model A e il Model B, rispettivamente equipaggiati con 256 Mbyte e 512 Mbyte di memoria Sdram. Le differenze riguardano anche altre caratteristiche hardware: il Model B ha una porta di rete Ethernet 10/100 e di una seconda porta Usb 2.0; il Model A manca di queste caratteristiche per consumare il meno possibile. Il prezzo? Poco più di trenta euro.
Se volete sapere tutto sul Raspberry Pi potete leggere la prova particolareggiata che abbiamo pubblicato sul numero 267 (giugno 2013) di PC Professionale.