Per questo motivo Thunderbird da qualche versione ha introdotto la funzione Filelink, che fornisce una strada alternativa ai tradizionali allegati per scambiare file con i propri interlocutori. Il sistema è basato sui servizi di cloud storage, che vengono sfruttati come deposito per i documenti da inviare. Filelink gestisce tutte le operazioni in maniera trasparente, e può essere utilizzato senza difficoltà anche da chi non si è mai avvicinato a servizi come Dropbox o Google Drive. Per sfruttare questa funzione il primo passo è quello di configurare almeno un account di storage: aprite Thunderbird e richiamate la barra dei menu premendo il tasto Alt. Selezionate poi Strumenti/Opzioni (figura A) per passare alla finestra di configurazione. Aprite la scheda In uscita, nella sezione Allegati (figura B); fate clic sul pulsante Aggiungi per selezionare un nuovo account (figura C). Tramite il menu a discesa potete scegliere il servizio di memorizzazione a cui appoggiarvi; nel momento in cui scriviamo, con la versione 17.0 di Thunderbird, si può scegliere tra Box, Ubuntu One e YouSendIt. Tramite add-on specifici si può ampliare la scelta, includendo anche Dropbox, Fileswap.com e qualsiasi server compatibile con il protocollo WebDAV. Per scaricare le estensioni visitate la pagina https://addons.mozilla.org/it/thunderbird/extensions e inserite il termine filelink nel campo di ricerca (figura D). Selezionate il vostro servizio di storage preferito e, se vi viene richiesto, inserite il relativo Nome utente. Se non disponete già di un account, basta fare clic sul collegamento Serve un account? per raggiungere la pagina di registrazione
(figura E). Fate clic su Impostazioni account e inserite la password del servizio. La finestra delle opzioni cambierà , mostrando le più importanti informazioni sul servizio selezionato, tra cui lo spazio disponibile e quello occupato dagli allegati (figura F). In alto si trova un’opzione molto importante (Offrire la condivisione per file più grandi di X MB) che permette di rendere quasi automatica la commutazione dagli allegati locali ai servizi di hosting. Per evitare passaggi inutili, però, è opportuno alzare la soglia predefinita: 10 Mbyte probabilmente è un valore adatto per la maggioranza delle necessità .