Il backup e la sincronizzazione dei dati sono problematiche sempre più comuni, che moltissimi tool e servizi tentano di risolvere in maniera differente. Si possono utilizzare software di backup dedicati, gratuiti e a pagamento, appoggiarsi a servizi basati sul cloud oppure sfruttare le funzioni integrate in Windows. È molto difficile, però, trovare una soluzione che permetta di gestire con sufficiente flessibilità molti scenari diversi.
Per questo motivo gli utenti più tecnici apprezzeranno CopyTo Synchronizer, un software maturo e ricco di funzioni che un tempo era venduto come share-ware per 15 dollari Usa. Un paio d’anni fa il programma è stato trasformato in freeware, senza perdere nulla della precedente potenza. La pagina ufficiale (figura A) è raggiungibile all’indirizzo www.ne.jp/asahi/cool/kish, ma il software è ospitato sul sito Download.com. Facendo clic sul pulsante di avvio dello scaricamento si ottiene CopyToSynchronizer incapsulato in un installer che (in maniera non troppo evidente, per la verità ) propone anche una toolbar completamente inutile. Subito sotto al pulsante di download, però, è presente il collegamento Direct Download Link, che consente di recuperare il programma originale privo di elementi estranei. Dopo aver completato l’installazione si può avviare l’utility: la schermata iniziale è piccola e scarna, dando l’impressione di un software tutt’altro che potente. Ma basta fare clic sulla freccia a destra della casella Mode (figura B) in modo da far apparire le modalità di funzionamento disponibili, per capire che CopyTo Synchronizer può svolgere moltissime funzioni diverse. Per creare un nuovo progetto basta definire le cartelle sorgente e destinazione (campi Source e Target della scheda Folders) e impostare la modalità di funzionamento desiderata. Ogni funzione, però, nasconde molte opzioni interessanti: facendo clic sul piccolo pulsante a destra del campo Source, per esempio, si apre una finestra (figura C) che permette di definire un insieme di cartelle e file presenti sul Pc o sulla rete locale, indicando sorgente e destinazione per ogni elemento. Si possono anche utilizzare espressioni segnaposto, come %Date% o %Time% , che vengono sostituite a ogni esecuzione con la data e l’ora corrente: in questo modo è semplicissimo definire per esempio una cartella di backup nella rete locale al cui interno salvare i dati, creando una nuova sottodirectory per ogni esecuzione.
Tornando alla finestra principale, con un clic sul pulsante Properties situato accanto alla casella Mode si richiama una finestra di proprietà (figura D) che permette di personalizzare il funzionamento del software fin nei minimi dettagli: si possono impostare esclusioni e inclusioni, scegliere la modalità di backup desiderata, decidere se comprimere i dati utilizzando lo standard Zip e molto altro ancora. Tutte queste opzioni sarebbero praticamente inutilizzabili se si dovesse specificarle volta per volta; naturalmente questo non è necessario, com’è evidente passando alla scheda Projects (figura E): ogni set di impostazioni può essere salvato e caricato separatamente, creando file con estensione .Cp2 che possono essere avviati con un semplice doppio clic oppure integrati all’interno di automazioni più complesse, per esempio sfruttando le Attività pianificate di Windows. CopyTo Synchronizer può anche aggiungere nuove voci al menu contestuale di Esplora risorse: basta selezionare la scheda General, fare clic su Advanced Settings e personalizzare le opzioni presenti nella scheda Context menu on Windows Explorer (figura F).