È ufficiale: Windows 10 arriverà in estate e sarà disponibile da subito in 190 paesi. Lo ha rivelato Terry Myerson, Vice President di Microsoft per i sistemi operativi, nel corso della conferenza WinHEC (Windows Hardware Engineering Community) che si è svolta a metà marzo a Shenzhen, in Cina. L’annuncio non ha sorpreso eccessivamente: molti, compreso chi scrive, ritenevano che Windows 10 sarebbe stato rilasciato all’inizio dell’autunno, ma – dando per scontato che la data scelta da Microsoft sia molto più vicina al 22 settembre che al 21 giugno – si tratta in fondo di un anticipo limitato. Ben più sorprendente è stata un’altra dichiarazione.
A gennaio abbiamo appreso che Windows 10 sarà un upgrade gratuito per gli utenti di Windows 7, 8 e 8.1. Myerson durante la WinHEC ha affermato che sarà gratuito per tutti, e non solo per chi possiede una copia “genuina” di Windows. È ovvio che Microsoft voglia dimenticarsi al più presto della relativa débà¢cle di Windows 8, e il modo per riuscirci è evidentemente quello di facilitare una diffusione rapidissima e più ampia possibile di Windows 10. Ma l’idea di una sorta di amnistia generalizzata a favore di chi usa una copia pirata di Windows è sembrata incredibile. Infatti nei giorni successivi è arrivata una precisazione importante. In sostanza, l’aggiornamento a Windows 10 tramite Windows Update sarà davvero aperto a tutti, ma le copie “pirata” rimarranno tali: nessuna amnistia, quindi, ma solo la volontà di far toccare con mano al maggior numero possibile di utenti il nuovo sistema operativo. Windows 10 sarà la prima “major release” di Windows il cui aggiornamento dovrà essere installato tramite Windows Update.
A dire il vero Microsoft una sorta di prova generale l’ha già fatta con Windows 8.1: possessori della versione precedente possono ottenerlo solo tramite il Windows Store. Pur essendo un upgrade gratuito non è possibile installarlo da zero usando un codice prodotto di Windows 8. A differenza di Windows 8.1, però, Windows 10 non sarà un aggiornamento gratuito per sempre: dopo un anno dal lancio dovrebbe diventare a pagamento. Rimane quindi aperto un interrogativo importante: cosa succederà se, trascorso questo periodo, diventasse necessario reinstallarlo, magari in seguito alla sostituzione del disco rigido? Microsoft per il momento ancora non lo ha chiarito.
Maurizio Bergami