Le differenze rispetto a Broadwell-U
L’architettura Broadwell in generale è stata ampiamente trattata sul numero 287 di PC Professionale, a cui rimandiamo per gli approfondimenti tecnici. Abbiamo detto che un Core M e un Core i5 di quinta generazione (Broadwell-U) condividono la stessa architettura di base a 14 nanometri, vediamo ora nel dettaglio dove sono le differenze. Innanzitutto nelle frequenze di clock molto più basse: come si nota dalla tabella, un Core M di fascia entry ha una frequenza di clock base di 800 MHz, che può aumentare a 2 GHz in modalità turbo (solo nel caso si utilizzi un solo core). Stesso discorso per la Gpu: la frequenza base è di appena 100 o 300 MHz, che in determinate condizioni può salire fino a un massimo di 800, 850 o 900 MHz a seconda dei modelli. La Gpu HD Graphics 5300 è comune a tutti i modelli: è basata su architettura Gt2 e conta una sola slice (secondo la denominazione Intel per le Gpu modulari) con 24 unità di elaborazione. Un Core i7 con HD Graphics 6000 ha due slice, per un totale di 48 unità di elaborazione. In questo caso però il Tdp è di 15 watt, proibitivo per i tablet e i convertibili più sottili.
Una particolarità di Broadwell-Y è il Tdp programmabile. Il valore standard di 4,5 W può essere modificato dal produttore di un dato dispositivo, aumentandolo o diminuendolo a seconda delle necessità . Per esempio, nel caso di tablet molto compatti il valore può scendere a 3 watt con il limite però di una frequenza di clock base ridotta a 600 MHz. Oppure, può essere elevato a 6 W e aumentare la frequenza base a 1,1 GHz (addirittura 1,4 GHz nel modello top di gamma 5Y71) se il sistema di raffreddamento è sovradimensionato.
Il package del Core M è più piccolo rispetto a quello dei processori Broadwell-U, che tra l’altro sono obbligati a mantenere la compatibilità pin to pin con i vecchi processori. Grazie allo spostamento dei moduli 3DL al di sotto del package, sullo stesso livello della scheda madre che deve quindi prevedere una cavità , è stato possibile ridurre ulteriormente lo spessore complessivo. I Core M sono tutti dual core e hanno una cache L3 di 4 Mbyte (addirittura superiore a quella di alcuni Core i3 e Core i5, che ne hanno 3 Mbyte). Il supporto alle memorie Ddr3-L o Lp-Ddr3 si ferma alla frequenza di 1.600 MHz.
Core M mette a disposizione le stesse capacità di gestione delle periferiche dei modelli Core; abbiamo quindi il supporto a 4 porte Usb 3.0, 10 Usb 2.0 e a 4 porte Sata III per i dischi. Sono anche presenti le 12 linee Pci Express 2.0 per il collegamento di periferiche veloci. Il chipset integrato, denominato Pcm-Lp (Platform Controller Hub – Low Power) benché sia costruito ancora a 32 nm consuma molto meno rispetto a quello di Haswell: il 20% in meno in fase di attività e il 25% in meno in stato di idle.
I prodotti con Core M
A settembre 2014 Intel ha mostrato un prototipo di tablet con Core M che rende bene l’idea del potenziale di questi processori. Il nome in codice del reference tablet è Llama Mountain e utilizza un display da 12,5 pollici con risoluzione di 2.560 x 1.440 pixel. Tre gli aspetti che colpiscono: la scheda madre di dimensioni minime, che sta comodamente nel palmo di una mano, la totale assenza di ventole e lo spessore del telaio di 7,2 millimetri, con un peso complessivo di 670 grammi. Per confronto, un oggetto come il Microsoft Surface 3 Pro (che ha la stessa diagonale di display) è spesso 9,1 mm e pesa 800 grammi. La commercializzazione dei primi prodotti con Core M ha subito ritardi, probabilmente anche per far fronte ai problemi della prima partita di processori.
Pasquale Bruno