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Produttività  universale con Microsoft Office

Redazione | 4 Novembre 2015

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Office proietta Microsoft e i suoi utenti verso una nuova era in cui la produttività  non è più limitata da […]

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Office proietta Microsoft e i suoi utenti verso una nuova era in cui la produttività  non è più limitata da dove ci si trova o dal dispositivo usato.

di Dario Orlandi

ICON_EDICOLALo scorso 22 settembre Microsoft ha alzato il velo sulla nuova versione della sua suite di produttività , chiamata semplicemente Office 2016. In realtà  molte delle sue caratteristiche erano già  emerse nel corso degli ultimi mesi, grazie a un programma di anteprima pubblica (aperta prima ai sottoscrittori di un abbonamento Office 365, poi a chiunque si fosse registrato). Le novità  sono molte, non solo e non tanto nelle nuove funzioni dei singoli programmi, quanto piuttosto nell’integrazione tra le tradizionali applicazioni che compongono Office e un ecosistema sempre più ricco e funzionale di servizi basati sul Web.

Non solo: la nuova versione di Office segna una netta discontinuità  rispetto alla tradizionale filosofia “Windows first” (prima di tutto per Windows) che ha caratterizzato le versioni precedenti e più in generale la gran parte dei prodotti Microsoft. Per la prima volta, infatti, la nuova versione di Office è stata rilasciata contemporaneamente per Windows e per OS X, e non bisogna dimenticare le App mobile per Windows Universal, iOS e Android. Le varie versioni mostrano qualche differenza dal punto di vista grafico, legata alla struttura del sistema operativo che le ospita, ma offrono sostanzialmente stessa dotazione di funzioni.
La differenziazione più importante riguarda Publisher e Access, che esistono soltanto per Windows: infatti, l’edizione di Office che le contiene (Professional) non è disponibile per Mac.

La versione per Mac OS di Office 2016 ha mostrato qualche problema di gioventù nelle prime settimane di vita, ma questo rilascio contemporaneo ha mostrato chiaramente come la nuova Microsoft di Satya Nadella voglia essere presente con i suoi prodotti – specialmente con quelli cruciali come Office – su qualsiasi dispositivo indipendentemente dall’architettura software e dal nome del produttore. E anche Apple ha in qualche modo sancito lo status di Microsoft come fornitore privilegiato dei software di produttività , invitando un rappresentante dell’azienda sul palco durante la presentazione del nuovo iPad Pro.

Il messaggio è chiaro: per lavorare seriamente, con smartphone, tablet e computer, bisogna usare Office. E, come vedremo, la nuova versione della suite compie alcuni decisivi passi in avanti per offrire un ecosistema di funzioni sempre più pervasivo, che permette soprattutto agli utenti aziendali e a chi lavora in team di migliorare in maniera significativa la sua produttività . In questa prova ci concentreremo in particolare sulle versioni per Windows delle applicazioni principali della suite, quelle accessibili agli acquirenti delle edizioni più diffuse, e analizzeremo alcuni nuovi prodotti e servizi basati sul Web che ampliano l’arsenale di strumenti a disposizione degli utenti di Office.

Interfaccia e cloud

Dal punto di vista estetico ed ergonomico, la nuova versione di Office non si differenzia in modo sostanziale dalle ultime edizioni: l’ultima grande rivoluzione risale a Office 2007, che aveva introdotto la barra multifunzione (Ribbon), e da allora le novità  sono state molto limitate. Questo significa che gli utenti delle versioni precedenti della suite non avranno grosse difficoltà  ad adattarsi alla nuova release, e potranno continuare a lavorare senza cali di produttività . Ma l’interfaccia non è del tutto immutata; per esempio, si può scegliere una di tre diverse combinazioni di colori: quella di default mostra una barra del titolo colorata con le tonalità  che contraddistinguono le varie applicazioni della suite (blu per Word, verde per Excel e così via), ma si può anche optare per un’interfaccia bianca, oppure una combinazione di colori grigio scuro, che si adatta bene all’impostazione predefinita di Windows 10 e ricorda la scelta effettuata da Adobe per l’interfaccia dei programmi di Creative Suite.
Le novità  comunque non riguardano soltanto le combinazioni cromatiche: Microsoft ha anche riorganizzato varie pagine del backstage, l’interfaccia che viene visualizzata quando si fa clic sulla scheda File della barra multifunzione. Nella sezione Salva con nome, per esempio, l’elenco delle cartelle recenti è suddiviso in base all’ultimo accesso, e il pulsante Sfoglia è stato spostato in una posizione più visibile e facile da raggiungere. (…)

Trovate l’articolo completo su PC Professionale di novembre 2015