I tablet tradizionali stanno affrontando un periodo di crisi, in atto già da diversi mesi. Il mercato sta cambiando e si sta spostando poco a poco verso nuovi fattori di forma: schermi più ampi, tastiere rimovibili o rotanti, potenza superiore. I dispositivi 2 in 1 sono in lenta ma costante crescita e a farne le spese sono soprattutto i tablet “puri” e i computer portatili classici. L’iPad Pro di Apple e il Surface Pro 4 di Microsoft sono i più recenti e meglio noti esponenti di questo nuovo trend. Il primo rappresenta il tentativo di fornire qualcosa di più avanzato rispetto al classico iPad da 9,7 pollici, in particolare a creativi e professionisti in genere; il secondo è l’ultima incarnazione (siamo alla quarta generazione) del concetto di tablet evoluto secondo Microsoft. In realtà le due macchine hanno in comune davvero poco, a parte il display oltre i 12 pollici, la possibilità di usare un pennino e una tastiera staccabile opzionale.
di Pasquale Bruno
Entrambi però si candidano a sostituti del tradizionale computer portatile, più o meno velatamente. Tim Cook ha dichiarato che l’iPad Pro può essere un sostituto del notebook o del Pc desktop per “molti, molti utenti”; Microsoft promuove tout-court il Surface come un personal computer vero e proprio, non un tablet né un ibrido, adatto a qualsiasi tipo di utilizzo. A nostro avviso le cose non stanno proprio così, almeno non ancora. Anche per un semplice dato di fatto: il prezzo di questi dispositivi è al momento molto alto, intorno ai 1.000 euro e anche oltre, tra l’altro senza un accessorio come la quasi indispensabile tastiera (e nel caso del prodotto Apple, senza il pennino che costa altri 109 euro). Più che come macchine universali, per adesso il loro mercato è ancora una nicchia. Da una parte c’è il power user che vuole un tablet estremamente potente e con la migliore tecnologia disponibile oggi; dall’altro ci sono aziende e singoli professionisti per i quali l’esborso necessario è giustificato e prevede un ritorno di tale investimento.
Ognuno dei due modelli ha pregi e difetti specifici, che saranno meglio analizzati nelle pagine a seguire. La prima constatazione da fare è che hanno ingombri leggermente diversi (l’iPad è più grande per via del display da 12,9″ contro i 12,3″ del Surface) e pesi piuttosto simili, variabili tra 700 e 800 grammi. Il prodotto di Microsoft ha un hardware da portatile di fascia alta, con un processore Intel di sesta generazione, fino 16 Gbyte di Ram e dischi allo stato solido fino a 512 Gbyte; l’iPad invece conserva una classica architettura a base Arm ma la spinge fino a livelli di potenza ed efficienza mai viste finora.
Uno ha Windows 10, lo stesso sistema operativo che si trova sul Pc di casa o sul portatile dell’azienda, e la possibilità di usare le stesse applicazioni per il lavoro o per il divertimento. L’altro ha un ambiente software semplicissimo da usare, estremamente stabile, ampiamente supportato e arricchito da centinaia di migliaia di app strettamente ottimizzate per l’hardware in questione. Sono due ecosistemi molto diversi, che possono suscitare l’interesse di chi lavora per motivi altrettanto diversi. La disponibilità di Windows 10 su un tablet potrebbe chiudere la questione, ma non è certo così. Solo per citare alcuni aspetti, l’iPad Pro ha un’autonomia più lunga, può usare la connettività 4G su rete cellulare, ha un pennino che funziona meglio ed è più agevole da usare in modalità tablet per via dello spessore molto ridotto. Sul display Retina non ci sono i problemi di compatibilità di molti programmi (vecchi e nuovi) con gli schermi Ultra Hd come accade, ancora oggi, su Windows 10. D’altro canto, iOS non è OS X e pretendere di fare lo stesso lavoro con Photoshop o Autocad indifferentemente sull’iPad Pro o su un Macbook Air è quantomeno azzardato. Entrambi hanno potenzialità che vanno ben oltre quelle di un classico tablet, ma non riescono a raggiungere la stessa versatilità di un notebook, che rimane ancora imbattuto, per esempio, nella scrittura di lunghi testi tramite la tastiera. Specie quando si è in giro e si deve lavorare tenendo il dispositivo sulle gambe e non necessariamente su una scrivania.
Volendo trarre delle conclusioni, possiamo affermare che l’iPad Pro è una scelta migliore per i disegnatori, i creativi e in generale è quello che offre la migliore esperienza d’uso con il pennino, oltre a una mobilità superiore grazie al modulo 4G integrato e all’autonomia che raggiunge le nove ore. Il Surface Pro 4 d’altro canto è un’ottima soluzione per il lavoro da ufficio e per riuscire a utilizzare le stesse app che girano sul Pc; è la piattaforma ideale per la suite Microsoft Office e non teme gli applicativi più pesanti o complessi. Entrambe le piattaforme hanno delle prospettive di crescita molto ampie, benché differenti. In particolare, quella di Apple per quanto riguarda il software che possa sfruttarne al 100% le funzionalità , quella di Microsoft per un ulteriore affinamento dell’hardware, che possa spingere ancora più in là le attuali caratteristiche di mobilità ed ergonomia.
Estratto dal numero di gennaio 2016 di PC Professionale