Solo poche ore fa abbiamo riportato la notizia del nuovo assistente vocale Viv. Sembra che l’idea di farsi servire, per quanto virtualmente, da un maggiordomo digitale stia spopolando, complice la maggiore potenza di elaborazione disponibile anche con dispositivi dai costi sempre più accessibili.
Abbiamo parlato due anni fa di Echo, il device di Amazon in grado di riconoscere il parlato e le espressioni naturali, per attivare dispositivi, fornire informazioni catturate da Internet, eseguire brani musicali. Una sorta di Siri in scatola. Alla versione iniziale sono seguiti raffinamenti successivi ma purtroppo non c’e’ idea della quota di mercato raggiunta da questo singolare dispositivo. Fonti esterne alla società parlano di tre milioni di pezzi venduti.
Che il dato sia esatto o meno, di certo non deve essere un totale insuccesso se qualcuno nei laboratori di Google sta lavorando a un prodotto concorrente. Per ora la fuga di notizie riguarda solo il nome in codice ‘Chirp‘ e qualche indiscrezione sulle funzioni di riconoscimento vocale. Dal punto di vista estetico si dice che sia molto simile ai router OnHub di TP-Link e potrebbe unire funzionalità di networking alla gestione di automatismi similmente all’Echo di Amazon.
Non è detto che lo stato di lavorazione del nuovo device sia così avanzato da permettere il suo debutto per l’imminente Google I/O, la conferenza annuale per gli sviluppatori della piattaforma di Mountain View. Ma forse una sua presentazione in forma prototipale non si può escludere.
Lo scopo di Chirp? Al di là del gadget del riconoscimento vocale, per altro molto comodo in alcune circostanze, va considerato il nome del produttore, ovvero Google. Il core business è la profilazione di utenti per ottimizzare i risultati del motore di ricerca e dell’advertising ed è sicuramente goloso disporre di un device ‘insolito’ che arricchisca ulteriormente questi profili in modo inedito.
Tra Siri, Cortana, Alexa (il nome della voce di Echo) anche Chirp cercherà di conquistare il suo spazio.