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Sunspring: il cortometraggio realizzato dall’intelligenza artificiale

Davide Micheli | 13 Giugno 2016

IA

Dopo avervi parlato della musica composta dalle reti neurali di Mountain View, o ancora, dalle poesie e dalle immagini realizzate sempre dall’IA di Big G, oggi vi parliamo del primo cortometraggio realizzato dall’intelligenza artificiale di alcuni ricercatori della New York University.

Vi abbiamo riferito, qualche giorno fa, di come le reti neurali di Big G fossero state in grado di elaborare nientemeno che un brano musicale – dopo aver ascoltato musica – come del resto, di scrivere delle poesie dopo il processo di autoapprendimento basato sulla lettura di romanzi rosa. Protagonista di oggi, invece, è l’intelligenza artificiale sviluppata da alcuni ricercatori della New York University, che ha scritto nientemeno che un cortometraggio.

Questa prima “pellicola” creata dalla macchina, il cui titolo è “Sunspring“, è disponibile su YouTube. Appartenente al genere della fantascienza, è frutto della creatività  di Benjam – così si è autobattezzata l’intelligenza artificiale – che, dopo aver autoappreso i copioni e le sceneggiature di diverse decine di film dello stesso genere, è stata in grado di esprimere la sua “creatività ” in un cortometraggio della durata di 9 minuti.

Questa AI è stata creata – come detto – presso la New York University grazie alla collaborazione di alcuni ricercatori – tra i quali Ross Goodwin – e il regista Oscar Sharp, che tra l’altro ha anche diretto le riprese di Sunspring. Come attore per questo primo film frutto della fantasia della macchina, è stato scelto Thomas Middleditch – già  reso famoso dal suo ruolo nella serie Silicon Valley.

Prodotto inizialmente per Sci-Fi London Festival, il cortometraggio in effetti mette in evidenza tutti i limiti creativi di questa intelligenza artificiale: la scrittura dei dialoghi, infatti, non è contraddistinta da una grande logica e, del resto, la sceneggiatura non è molto convincente in ragione del fatto che gli eventi vengono presentati in modo poco chiaro, tuttavia, si tratta pur sempre di un primo tentativo di una macchina.

Da notare come, durante lo stesso festival di Londra, la stessa macchina – Benjamin – ha superato le protezioni del sistema che gestiva le votazioni online dei titoli in concorso e in questa maniera si è autoattribuita la vittoria della competizione, incrementando il numero dei voti per il suo cortometraggio.