Quante volte, per scegliere un albergo in cui trascorrere le vostre ferie o, ancora, proprio per gustarvi una buona pizza, avete utilizzato Google? Il potentissimo motore di ricerca, infatti, mette a disposizione informazioni utili in tantissimi casi: eppure, nel caso della Pizzeria Brandi di Napoli, le cose sono andate in modo molto differente. Il locale napoletano, infatti, su Big G è risultato “chiuso definitivamente” per una decina di giorni.
Nel periodo compreso tra il 25 aprile e il 5 maggio 2016 – secondo i gestori del locale e il loro avvocato Angelo Pisani – gli utenti che hanno fatto ricerche sul motore della multinazionale di Mountain View, hanno scoperto che – almeno secondo le informazioni riportate da Google – il locale non era più aperto: proprio in ragione di ciò, l’esercizio pubblico ha deciso di citare in giudizio il celebre motore di ricerca, chiedendo 1 milione di euro di risarcimento danni.
Le informazioni riportate sul suo motore di ricerca dalla società americana, infatti, avrebbe causato dei danni di immagine e patrimoniali all’esercizio pubblico: durante il mese di aprile – secondo la ricostruzione resa nota dall’avvocato Pisani – il proprietario della pizzeria è stato chiamato a più riprese da operatori del settore e da clienti, i quali chiedevano quali fossero le motivazioni alla base della decisione della chiusura.
Appresa questa curiosa notizia, il proprietario della pizzeria Brandi ha quindi richiesto al motore di ricerca di rettificare l’informazione presente online, operazione che poi è stata effettivamente compiuta il 5 maggio scorso: secondo l’avvocato, si tratterebbe di un danneggiamento della web reputation del brand del suo cliente, che ha creato una situazione sfruttata peraltro anche da parte dei concorrenti.
Il legale, poi, ha voluto sottolineare come sia necessario un intervento del legislatore affinché sia introdotta una nuova legge che tuteli le persone dai danni derivanti da errori che, all’interno del mondo digitale, possono tradursi velocemente in importanti perdite economiche e anche in danni alla reputazione, citando quanto avvenne analogicamente anni fa con gli elenchi telefonici, quando vennero riconosciuti risarcimenti e responsabilità .