I bug sono da sempre vera e propria croce e delizia per tutti coloro i quali amano chi crea e chi fruisce della tecnologia: i primi, perché sono costretti a lavorare per trovare soluzioni ai problemi, mentre per i secondi gli errori nei codici possono a volte rivelarsi degli imprevisti… non così spiacevoli. Nel caso di un bug trovato da due ricercatori universitari in Google Chrome, l’errore di Big G non ha certo fatto il dispiacere degli utenti che se ne fossero accorti.
Un bug presente nel popolare browser della società di Mountain View, infatti, permette non solo la visualizzazione gratuita degli streaming video a pagamento di servizi quali Netflix (solo per citare l’esempio di un player noto a tutti), bensì, anche il relativo salvataggio di una copia di questi contenuti video sui propri device, per permettere agli utenti stessi una futura (e gratuita) fruizione anche mentre fossero offline.
La scoperta è stata resa nota da due ricercatori informatici, attivi presso l’università Ben Gurion e il Telekom Innovation Laboratories a Berlino: nel frattempo, i team di ingegneri di Mountain View e di Netflix si sono messi all’opera per individuare una soluzione volta a prevenire che i servizi di streaming video possono essere vittime della pirateria degli utenti, anche se per individuare una soluzione, ci potrebbe volere altro tempo.
La notizia della falla è stata comunicata a Google, dai due ricercatori, lo scorso 24 maggio: e nel rendere noto il bug, gli stessi hanno dato agli ingegneri di Big G 90 giorni, prima di comunicare quali sono i passi da intraprendere per riuscire ad effettuare il download gratuito dei contenuti video in streaming. La vulnerabilità di Chrome si trova nella tecnologia Widewine EME/CDM, utilizzata per supportare la trasmissione dei dati video criptati.