Torniamo ad occuparci del fenomeno ransomware, una problematica che sta guadagnando sempre più le luci della ribalta nel mondo delle minacce informatiche, riportandovi un interessante report reso noto dalla società di sicurezza informatica Kaspersky: secondo gli esperti di quest’ultima, infatti, nel corso di circa un anno, ben 136.000 device con l’OS Android sono stati toccati dalla problematica dei ransomware.
Questi numeri la dicono lunga su quanto il fenomeno sia in espansione: per quanto le indicazioni offerte da Kaspersky siano riferite “solo” ai tablet ed agli smartphone con l’OS di Big G, si capisce bene come il “sequestro” di dispositivi da parte dei cyber criminali, richieda una risposta mirata, anche perché per riottenere l’accesso ai propri device – ammesso che i cyber criminali siano di parola – è necessario pagare un vero e proprio riscatto.
Se nel periodo compreso tra i mesi di aprile 2014 e marzo 2015, smartphone e tablet Android colpiti da ransomware erano “solo” 35’413, il loro numero è arrivato a 136.532 nel lasso di tempo tra aprile 2015 e marzo 2016: nel giro di un anno, il fenomeno ha conosciuto una crescita del 400%, colpendo in maniera particolare tra gli utenti degli Stati Uniti, del Canada, del Regno Unito e, infine, della Germania.
I cyber criminali che fanno ricorso ai ransomware per ottenere del denaro da investire nelle loro operazioni illecite, rendono inservibili i computer o i dispositivi mobili adottando due strategie differenti: nel primo caso, prediligono crittografare i dati presenti nell’hard disk, mentre con tablet e smartphone, in genere predispongono un blocco dello schermo con una finestra ad hoc.
In futuro, secondo Kaspersky, il fenomeno dei ransomware si diffonderà sempre di più tra auto smart, tv intelligenti e wearable.