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Google studia una crittografia per Chrome contro i computer quantistici

Davide Micheli | 12 Luglio 2016

Google

I computer quantistici diventeranno strumenti in grado di sferrare attacchi informatici più forti ed incisivi: Google sta quindi lavorando ad un nuovo sistema di crittografia per Chrome, in grado di proteggere gli utenti da questi rischi.

La nuova frontiera della sicurezza informatica, sarà  un nuovo tipo di crittografia in grado di resistere agli attacchi sferrati dai cosiddetti computer quantistici: anche se la minaccia non è imminente, tra i big player del mondo hi-tech, Google sta già  studiando una tecnologia per proteggere gli utenti che utilizzano Chrome, andando oltre all’attuale soluzione rappresentata dalla crittografia TLS diffusa su portali e servizi via web protetti.

La minaccia futura degli attacchi con computer quantistici, potrebbe rappresentare un problema vista la potenza di calcolo che permetterebbe teoricamente di superare lo standard di sicurezza della crittografia attuale. Ecco perché la società  di Mountain View sta già  procedendo con una serie di test, svolti su Chrome, di uno speciale algoritmo che consenta uno scambio sicuro di chiavi anche in futuro, quando gli attacchi quantistici saranno all’ordine del giorno.

Il nuovo progetto è stato denominato da Big G “New Hope” e, questo speciale algoritmo, al momento è utilizzato affiancandolo agli attuali sistemi di crittografia, proprio per evitare che durante le sperimentazioni condotte, un normale attacco possa avere la meglio sulla nuova tecnica di crittografia pensata per il futuro, vanificando in questo modo il lavoro condotto dall’azienda di Mountain View.

L’idea dell’azienda di Sundar Pichai è quella di impedire che i due diversi tipi di crittografia possano essere messi in crisi da attacchi differenti: New Hope potrebbe essere forzato da un attacco svolto con i tradizionali computer a transistor e, al contrario, un computer quantistico potrebbe compromettere la crittografia utilizzata attualmente senza troppi problemi.

Con questo approccio incrociato sui due fronti, la privacy e la sicurezza nello scambio dei dati potrebbero essere tutelate efficacemente: staremo a vedere quali sviluppi avranno questi test condotti da Big G.