Nel comparto hi-tech è tempo di grandi partnership tra colossi del settore. L’ultima in ordine di tempo è giunta dall’accordo di collaborazione stretto tra AT&T e IBM, in base al quale le due aziende americane puntano a rendere più semplice l’accesso ad informazioni più approfondite – relativamente ai device connessi ad Internet – da parte dei developer attivi nel settore dell’Internet of Things.
Attraverso questa nuova partnership, i due colossi intendono spingere le aziende a muovere passi più decisi in direzione dell’Internet of Things, un’evoluzione ormai in corso ed irreversibile, grazie al supporto delle tecnologie di cognitive computing ed ottime opportunità di connettività , che permetteranno appunto di creare in ambito business soluzioni IoT ritagliate su misura in funzione delle necessità delle singole aziende.
Il set di tool messo a disposizione da AT&T e IBM è contraddistinto dall’impiego di standard open source, una scelta che permette ai developer di operare senza dover studiare il funzionamento di soluzioni proprietarie, permettendo al contempo di sperimentare la realizzazione di nuove soluzioni Internet of Things per l’azienda, senza che quest’ultima debba rinnovare i suoi investimenti nell’ambito.
Nel dettaglio, attraverso queta partnership sarà possibile sfruttare le piattaforme IoT Watson (IBM) e di AT&T, insieme con i servizi Bluemix del colosso di Armonk. Grazie alla potenza delle API di Watson, le aziende potranno implementare soluzioni IOT sfruttando la potenza del cognitive computing di ultima generazione, le tecniche di autoapprendimento e il deep learning.