Dopo il brevetto per i droni che riescono ad atterrare sui pali della luce, Amazon torna a far parlare di sé – e della sua intenzione di introdurre le consegne attraverso i droni – indicando che, oltre agli Stati Uniti, ora anche il Regno Unito sarà uno dei territori prescelti dalla società di Jeff Bezos per eseguire una serie di test nell’utilizzo di questa soluzione per la consegna della merce ordinata dai clienti.
L’azienda di Seattle, infatti, è riuscita a stringere un accordo di collaborazione con il governo britannico, in base al quale l’e-commerce più famoso del mondo può contare sul nullaosta dell’autorità che si occupa dell’aviazione civile nel Regno Unito per svolgere i test del programma “Prime Air“, che consentono tra l’altro di far volare i droni – senza che vi sia il controllo visivo da parte dei piloti – nelle zone rurali o suburbane.
Oltre a questo esperimento, grazie appunto all’accordo da parte delle autorità britanniche, Amazon potrà anche testare il funzionamento dei sensori atti a prevenire impatti con ostacoli da parte dei suoi droni, e ancora, potrà svolgere la sperimentazione di voli in cui vi sia il controllo sugli stessi droni (che saranno parzialmente autonomi) da parte di un solo operatore.
Questa scelta da parte del governo britannico si pone esattamente agli antipodi di quanto deciso negli USA, dove l’autorità dell’aviazione civile ha invece imposto il controllo visivo dei droni da parte degli operatori, una misura che ostacolerebbe in questo senso i test di Amazon. Nel Regno Unito, l’azienda di Jeff Bezos trasporterà pacchi di al massimo 2.3 chili, facendo volare i suoi droni ad un’altitudine massima di 122 metri.