L’introduzione di soluzioni tecnologiche in ogni ambito dell’attività umana, porta con sé anche una serie di rischi legati agli hacker. L’ultima frontiera, in questo senso, è rappresentata dalle incursioni della criminalità informatica a danno degli agricoltori e degli allevatori, che sono sempre più i destinatari di attacchi volti a rubare i dati, come indica un report della compagnia assicurativa Nfu Mutual.
Secondo l’analisi svolta dall’azienda attiva nel ramo delle assicurazioni in ambito agricolo, i danni che il settore dei coltivatori patisce si possono quantificare in circa mezzo milione di sterline: a causa dell’adozione di soluzioni troppo blande in termini di sicurezza informatica, gli hacker riescono a sfruttare Google Earth e le informazioni Defra per riuscire a rubare dati, spesso che riguardano anche le transazioni online.
Nella maggior parte dei casi, gli agricoltori subiscono furti dei dati che riguardano l’identificazione dei loro trattori, ai quali seguono poi le inserzioni online relative a macchinari che non esistono all’interno di riviste del settore, o ancora, furti a livello di sistemi GPS, che sono sempre più presenti anche nell’ambito agricolo e, per finire, anche le informazioni che riguardano le carte di credito e i conti bancari sono facile preda degli hacker.
Per cercare di arginare questo triste fenomeno, gli agricoltori e gli allevatori si stanno dotando di nuove soluzioni per proteggersi dalle minacce informatiche, a partire da quelle che permettono di geolocalizzare i propri trattori, o ancora, attraverso l’acquisto di apparecchi per assicurare una videosorveglianza con gli infrarossi nelle aie, nonché attraverso indicazioni del patrimonio genetico per evitare episodi di abigeato.