Oggi vogliamo parlarvi di un computer molto interessante, sviluppato presso la University of Rochester, negli USA, e che mette a disposizione un’interessante funzione: questa macchina, infatti, dopo aver analizzato l’attività cerebrale di una persona, è in grado di prevedere ciò che la stessa persona dirà qualche istante dopo, in 7 casi su 10, indovinando in questo modo il pensiero espresso con la voce da un individuo.
La tecnologia sviluppata presso l’ateneo americano, secondo i ricercatori coinvolti nel progetto, potrebbe diventare centrale in futuro per quanto riguarda il sostegno ad individui che, dopo esser stati colpiti da un ictus, non riescono più a comunicare in maniera adeguata: questa applicazione in ambito medico non potrà avvenire nel giro di poco tempo, tuttavia, gli sviluppatori del computer sono certi del potenziale della loro macchina.
Nell’illustrare i risultati ottenuti dai ricercatori con il loro progetto – di cui sono stati svelati i dettagli su Cerebral Cortex – è stato richiesta la collaborazione di 14 persone, alle quali è stato richiesto di leggere 240 frasi (in modo silenzioso), ricorrendo all’uso della risonanza magnetica funzionale per monitorare e ottenere informazioni dettagliate relative all’attività neurale svolta dagli stessi individui.
Dopo aver “filtrato” le immagini dell’attività cerebrale associate ad una frase, i ricercatori hanno poi puntato a spingere il computer a individuare le diverse interazioni cerebrali alla base di ogni singola parola, utilizzando questi modelli per riuscire a prevedere le parole che in seguito verranno utilizzate dalla persona per esprimere un altro pensiero: e il tasso di successo di quest’attività di previsione è stato del 70 percento.
Un risultato non indifferente che fa sperare bene circa le applicazioni future di questa tecnologia in ambito medico.