Già in precedenza, Facebook, Google e Twitter avevano rilasciato informazioni interessanti circa la loro attività preventiva nei confronti dell’utenza attiva nella propaganda terroristica all’interno dei social network. Proprio in questi ultimi giorni, la società di Jack Dorsey ha reso noto di essersi attivata in maniera ancor più determinata, arrivando a bloccare in maniera definitiva ben 360.000 utenti riconducibili al terrorismo.
Per rendere ancor più incisiva la sua attività di prevenzione del terrorismo, il social del microblogging ha deciso di introdurre nuovi tool che permettono di filtrare in maniera più incisiva le minacce e gli abusi perpetrati dagli utenti, un inasprimento delle misure a contrasto delle attività indesiderate che ha portato a sospendere durante l’ultimo semestre 235.000 iscritti alla piattaforma social.
Oltre ad account che sostengono la causa dell’Isis, ci sono anche altri movimenti estremisti che approfittano del mondo della società di San Francisco per fare propaganda in maniera più vasta, cercando di raggiungere un pubblico più numeroso: Twitter, da questo punto di vista, ha fatto sapere che le sospensioni quotidiane di account che fanno questo tipo di propaganda sono cresciute dell’80 percento sull’arco di un solo anno.
Dopo gli episodi terroristici, poi, queste attività di propaganda hanno conosciuto incrementi sostanziali: tuttavia, la società si è attrezzata per offrire tempi di risposta più veloci alle segnalazioni relative agli iscritti, puntando anche sulla capacità di bloccare in maniera definitiva l’abuso, da parte di questi utenti, della piattaforma di Twitter, che oltre a filtri contro lo spam, ricorre all’uso di altri tool ad hoc.