Nel corso degli ultimi tempi, in molte occasioni si è dibattutto della privacy degli utenti da tanti e differenti punti di vista, non solo per la fruizione di servizi e app di vario tipo ma anche relativamente alle potenziali interazioni compiute dai vari sensori presenti sui device. Il timore, infatti, che microfoni e fotografie si possano attivare da un momento all’altro, senza che l’utente se ne accorga, ha interessato pure Samsung.
La società sudcoreana, infatti, ha preso molto sul serio la problematica e ha voluto offrire una risposta confacente, che vada oltre l’applicazione di un nastro adesivo al di sopra del sensore incriminato (così come aveva fatto persino Mark Zuckerberg, immortalato in una fotografia nella quale aveva proprio appiccicato del nastro adesivo sulla webcam del suo laptop): Samsung ha depositato un brevetto per una webcam a scomparsa.
In sostanza, secondo quanto concepito dalla società di Seul, il sensore dovrebbe essere conservato all’interno di un suo piccolo vano e, attraverso un clic dell’utente, lo stesso verrebbe scoperto per permetterne l’uso: al termine di una videochiamata o di una ripresa, poi, la stessa webcam tornerebbe all’interno del suo spazio, coperta, semplicemente premendo un’altra volta il dito, risolvendo la problematica della privacy in modo efficiente.
Samsung effettivamente implementerà questa soluzione all’interno di qualche device a rischio privacy? Al momento, non è ancora dato sapere se, e quando, la società asiatica possa dotare i suoi prodotti della webcam a scomparsa: secondo voi si tratta di una soluzione in grado di eliminare ogni dubbio circa il fatto che qualcuno possa spiarvi attraverso questo sensore