In più di un ambito tecnologico, la società di Mountain View è stata in grado di dimostrare tutto il potenziale della sua attività di ricerca di sviluppo, come nel caso del famosissimo (ed omonimo) motore di ricerca. Ora, però, Big G ha anche deciso di migliorare l’esperienza utente su Google Drive, portando all’interno del suo servizio cloud un nuovo tool dedicato alla ricerca.
Chi è abituato ad utilizzare Google, sa bene come il motore di ricerca sia in grado di rispondere alle query inserite, anche laddove le stesse fossero scritte con errori di battitura, proprio perché gli algoritmi sono molto evoluti e in grado di interpretare al meglio le richieste degli utenti. Ora, questo livello di intelligenza lo si potrà trovare anche nella ricerca all’interno del famoso cloud di Big G.
Trovare in modo semplice e rapido i documenti di cui si ha bisogno per riuscire a svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro, significa rendere ancor più produttivo l’uso del cloud, che da oggi può contare in modo particolare sulle funzioni di interpretazione del linguaggio naturale utilizzato dalle persone e, ancora, su una correzione automatica molto evoluta.
Nel primo caso, le query per le ricerche possono essere formulate come se ci si rivolgesse ad una persona, richiedendo per esempio di individuare e mostrare tutti i documenti del mese di settembre che riguardano un dato ambito: e grazie all’apprendimento automatico, l’algoritmo diventerà sempre più affidabile, affinando i risultati in funzione delle ricerche fatte dagli utenti stessi.
Nel caso della correzione automatica, invece, Big G intende proporre all’utenza di Drive dei suggerimenti per correggere le proprie query, utili in maniera particolare qualora gli utenti, a causa dell’eccessiva premura nella digitazione, dovessero invertire lettere o scrivere in maniera scorretta le parole che compongono la propria ricerca.
Il roll out di queste nuove feature è già cominciato e le stesse saranno messe a disposizione degli utenti in modo graduale.