Scendono i prezzi dei router Wi-Fi 802.11n che promettono velocità sino a 300 Mbps. Comparativa di dieci modelli certificati, disponibili a meno di 80 euro.
Di Simone Zanardi
È ormai passato più di un anno dall’approvazione dello standard 802.11n da parte dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE). Dal settembre del 2009 a oggi il mercato, già affollato di prodotti aderenti alle specifiche provvisorie, ha visto il passaggio definitivo dalla vecchia tecnologia 802.11g ai dispositivi di nuova generazione, con velocità di punta dichiarate di 300 Mbps. Siamo insomma di fronte a una tecnologia ormai consolidata che, persa la spinta della novità eclatante, deve ora fare i conti con i reali benefici che è in grado di apportare a un settore non certo vergine come quello delle reti locali senza fili.Le prestazioni reali della nuova tecnologia, ad esempio, si attestano sulla soglia massima dei 100 megabit al secondo fruibili dalle applicazioni, certo un valore inferiore alle soglie teoriche con cui i prodotti sono promossi, ma in ogni caso un deciso passo aventi rispetto ai prodotti “g”, che totalizzavano tipicamente 23 Mbps.Altro problema con cui ci si scontra all’atto pratico è l’utilizzo dei nuovi access point in ambienti ibridi, ovvero caratterizzati dalla presenza di dispositivi legacy 802.11g. Sebbene la maggior parte dei notebook di ultima generazione supportino appieno l’802.11n, esistono ancora numerosi apparati (smartphone, videocamere) fermi ai 54 Mbps dello standard “g” e che rischiano di rallentare tutta la rete Wlan.A dar man forte ai nuovi prodotti viene però il fattore economico: una volta standardizzata la tecnologia, i prezzi non hanno tardato a scendere, e l’offerta si è nel contempo differenziata. In ambito Soho (Small Office Home Office) e in relazione all’interfaccia radio oggi è possibile identificare essenzialmente tre fasce di prezzo: i prodotti più economici sono quelli basati su apparati radio a 150 Mbps; si tratta di soluzioni con interfaccia wireless 802.11n “ridotta” (un singolo stream di trasmissione) e che infatti non possono ottenere la certificazione Wi-Fi “n” completa. Sono disponibili a meno di 50 euro e offrono prestazioni limitate, con punte nell’ordine dei 45 Mbps reali. Alla seconda fascia appartengono i router di questa rassegna; si tratta di fatto dei dispositivi main-stream, completamente aderenti alle specifiche 802.11n e quindi in grado di produrre velocità teoriche di 300 Mbps (e reali sino a 100 megabit al secondo). Questi prodotti si collocano tipicamente nella fascia 50-100 euro e a nostro parere rappresentano un ottimo bilanciamento tra prestazioni, servizi offerti e prezzi al pubblico.Sopra i 100 euro si trovano poi i router evoluti, che in quanto a wireless possono contare generalmente su interfacce dual-band, per trasmissioni a 2,4 e 5 GHz. Ricordiamo che questa seconda banda è meno affollata da tecnologie concorrenti come telefoni cordless e altro, e quindi meno soggetta a interferenze che riducono prestazioni e portata della rete Wi-Fi. Il wireless non è comunque l’unico fattore a contribuire al prezzo di un router: spesso i prodotti più avanzati dispongono di interfacce cablate Gigabit, porte Usb per la condivisione di stampanti e dischi esterni, funzioni di sicurezza supplementari o supporto al Voice Ove IP.
I dieci prodotti della nostra rassegna coprono una fascia di prezzo dai 50 agli 80 euro; si tratta comprensibilmente di apparati abbastanza allineati dal punto di vista delle caratteristiche hardware, anche se non mancano eccezioni. Tre modelli (Asus, Belkin e Tp-Link) dispongono ad esempio di una porta Usb che però sfruttano per scopi differenti, dalla condivisone di storage alla copia di sicurezza dei dati su Pc, passando per l’aggancio di modem 3G utili alla connessione a Internet su rete cellulare. In generale si nota poi una buona attenzione alle problematiche di risparmio energetico: molti prodotti offrono la possibilità di disattivare l’apparato wireless tramite pulsante dedicato o attraverso un’interfaccia di pianificazione oraria. Questa tendenza culmina nel dispositivi LevelOne, che offre numerose funzioni per la riduzione dei consumi.Dal punto di vista software vi registrano meno peculiarità , ma una citazione spetta certamente al prodotto Buffalo, che può montare un firmware di derivazione amatoriale (DD-Wrt) in grado di attivare numerose funzioni evolute che sono generalmente disponibili su apparati di fascia superiore. Al momento dell’acquisto di un router dedicato alla casa o al piccolo ufficio un notevole valore aggiunto è rappresentato dalla semplicità di installazione e utilizzo; in questo senso dobbiamo sottolineare che non tutti i prodotti da noi esaminati possono contare su un’interfaccia utente localizzata in lingua italiana, né su un manuale d’uso completo tradotto nel nostro idioma.
Nella maggior parte dei casi perlomeno la guida rapida all’installazione è fornita con il prodotto in lingua italiana, anche se spesso si rivela insufficiente per un’utilizzo avanzato del router.
(Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 239 – febbraio 2011)