È trascorso quasi un mese da quando, per la prima volta dopo alcuni anni, WhatsApp ha annunciato un importante cambiamento nella sua politica di tutela della privacy, attraverso la quale il famoso servizio di messaggistica istantanea – proprietà di Facebook – trasmetteva alcune informazioni sugli account degli utenti al social network di Menlo Park.
Non bisogna dimenticarsi del fatto che l’acquisizione compiuta da Facebook di WhatsApp era stata accettata dall’antitrust in ragione dell’assenza di “legami” diretti tra i due servizi per quanto riguarda la pubblicità . Con la scelta di mettere a disposizione i dati degli iscritti alla piattaforma di messaggistica istantanea a FB per scopi di marketing, le cose sono cambiate decisamente.
Alla luce di questo nuovo corso della politica aziendale di WhatsApp, il Garante della Privacy ha deciso di intervenire in maniera decisa, aprendo un’istruttoria nei confronti della famosa piattaforma di messaggistica istantanea, richiedendo a Menlo Park di fornire tutte le informazioni utili per stabilire se vi siano delle violazioni in termini di tutela della privacy.
Il Garante della Privacy ha chiesto quale genere di dati WhatsApp metta a disposizione di Facebook e quali siano le modalità per ottenere il consenso degli utenti, nonché gli strumenti messi in campo per consentire agli utenti di esercitare i diritti connessi alla normativa italiana sulla privacy e una serie di altre precisazioni volte a stabilire quali siano gli scopi della comunicazione dei dati.