In Turchia, il governo ha imposto lo stop all’accesso ai servizi cloud – Dropbox, OneDrive e Google Drive – impedendo che gli stessi vengano sfruttati per salvare documenti: ma qual è la ragione alla base di questa decisione? Un gruppo di hacker – Redhack – è infatti riuscito a mettere le mani su 17GB di e-mail (57’623 messaggi di posta) del ministro Berat Albayrak, genero di Erdogan.
Ora, il governo turco teme che queste conversazioni – databili tra aprile 2000 e settembre 2016 – possano essere diffuse sul web: e all’interno di questa massa di e-mail, ci sarebbero parecchie informazioni sensibili che potrebbero compromettere lo stesso presidente Erdogan, in particolare in ragione di presunte pressioni sui media per “schierarsi” nei loro articoli con il governo.
Ad aver rilanciato la notizia è stato il portale Turkey Blocks, in grado di individuare in tempo reale operazioni di censura messe in atto in Turchia nei confronti di Internet: e proprio a questo proposito, il sito aveva già indicato lo scorso 8 ottobre delle anomalie (SSL) di Google e Dropbox, a causa di interventi governativi sulla rete per filtrare il traffico su questi servizi cloud.
Nel caso di Google Drive, il governo turco ha confermato l’intervento volto a limitare l’accessibilità al servizio, mentre per quanto riguarda Dropbox, non sono stati rilasciati commenti.