L’intelligenza artificiale diventa sempre più protagonista in ambito sanitario: l’ultima applicazione pragmatica di questa risorsa ci è stata resa nota dal Wall Street Journal, il quale ha citato lo sviluppo di un’AI da parte della startup Aspire Health che mira a predire il decesso dei pazienti, proponendo in questo senso di somministrare cure palliative per ottimizzare la spesa sanitaria.
Grazie alla soluzione tecnologica sviluppata dalla startup statunitense – che ha sede a Nashville – il personale sanitario può comprendere quali siano le probabilità che un dato paziente possa morire entro breve, medio o lungo termine durante la degenza, ottimizzando in questo modo il trattamento sanitario, per una maggior qualità di vita del paziente e contenendo i costi.
La sperimentazione svolta da Aspire Health – che è stata peraltro finanziata con 32 milioni di dollari da Google Venture – si è svolta in 19 stati, con circa 20’000 pazienti, per i quali l’elaborazione di un piano di cure ad hoc ha permesso di contenere di circa 4’000 dollari ciascuno i costi dei trattamenti sanitarie, facendo ricorso appunto alle cure palliative.
Attraverso l’uso di un algoritmo e l’analisi delle consultazioni mediche, è quindi possibile individuare i pazienti, dei quali viene svolta in seguito una valutazione delle necessità in ambito emotivo, fisico e spirituale, cercando così di rendere meno sofferente l’ultimo periodo di vita di una persona ormai purtroppo prossima al decesso.