È un anno davvero duro, quello che si appresta ad archiviare Twitter: il social network di Jack Dorsey, in effetti, ha lottato in tutti i modi per tornare ad essere uno dei big player nel mondo hi tech, eppure, si è scontrato con mille difficoltà , a partire per esempio dal notevole (ed inarrestabile) calo del valore delle azioni in borsa, per giungere fino alla mancata acquisizione.
Se da una parte Snapchat, Facebook ed Instagram possono brindare a questo anno ormai quasi concluso, a San Francisco le cose non sono andate bene: dopo il disservizio ad inizio anno, l’addio di cinque dirigenti, il cambio di CEO (Dorsey al posto di Costolo), le trattative con Disney ed altri big player per l’acquisizione, tutto è rimasto (pressoché) uguale in casa Twitter.
Tra i tanti tentativi di rendere più interessante la piattaforma – promuovendo una crescita del numero di iscritti – si possono citare la nuova home, l’algoritmo che seleziona i tweet rilevanti per gli utenti, il supporto esteso alle gif, gli iscritti verificati, i messaggi diretti migliorati, gli strumenti con i troll e anche l’introduzione delle dirette live, che nel frattempo sono diventate sempre meno dipendenti da Periscope (mettendo a rischio un altro servizio accessorio, dopo la fine di Vine).
Ci sarà un’inversione di tendenza per quanto riguarda il numero di iscritti e il fatturato di Twitter nel corso del 2017? Oppure l’azienda di Jack Dorsey sarà acquisita da qualche altro big player, per molto meno rispetto ai presunti 30 miliardi richiesti in precedenza? Staremo a vedere…