La Russia ha modificato di recente le disposizioni vigenti in termini di IVA, con il risultato che ora i servizi delle Internet Company sono assoggettati ad un’aliquota del 18 percento: tra i primi effetti di queste novità giuridiche, si registra per esempio l’abbandono dell’attività di autista per Uber all’interno del paese, dovuta appunto a questioni relative all’imposta sul valore aggiunto.
in sostanza, secondo quanto reso noto da Bloomberg, Uber avrebbe domandato ai suoi autisti russi di pagare in anticipo l’imposta – promettendo in questo senso il rimborso della stessa: questa novità non è piaciuta ai lavoratori i quali, fino ad oggi, sono stati soltanto sottoposti al pagamento di una tassa unica annuale, stabilita in funzione del fatturato raggiunto.
Dal canto suo, la società di Travis Kalanick ha sottolineato come non siano tanti gli autisti che hanno deciso di smettere di lavorare tramite il servizio del colosso californiano, il quale – in Russia – sarebbe confrontato con la concorrenza di Yandex Taxi, un servizio assicurato dal famoso motore di ricerca russo.