Diamo uno sguardo ora ai risultati finanziari del quarto trimestre 2016 di Google, che si è chiuso con introiti al di sopra delle attese di Wall Street: a fronte dei 25 miliardi di dollari preventivati, Big G è andata oltre i 26 miliardi di dollari, facendo segnare un incremento del 22 percento negli introiti rispetto al quarto trimestre del 2015.
Al contrario, la società di Sundar Pichai non è riuscita a stupire per quanto riguarda l’utile – al di sotto delle attese – che è stato di “solo” 6,59 miliardi di dollari, pari a 9,36 dollari per azione. Il buon andamento dei conti è stato sostenuto ovviamente dalle vendite della pubblicità , in particolare tramite Youtube e mobile, ma anche nel mondo delle applicazioni e dei giochi.
Per il 2017, però, la società di Mountain View non si limiterà a sfruttare il suo ruolo preminente nel mondo pubblicitario, prevedendo in questo senso nuove strategie per guidare la crescita del comparto cloud, come del resto, per sostenere ulteriormente la crescita del mondo dell’intelligenza artificiale, già presente su 350 prodotti di Big G messi a disposizione durante lo scorso anno.
I progetti “Other Bets” continuano a costare parecchio denaro – 1.08 miliardi di dollari durante il Q4 2016 – a fronte degli 1,21 miliardi del Q4 2015: ecco perché Big G, nonostante tutto, ha riorganizzato attività quali Project Loon, Project Titant et similia, dando vita per esempio a Waymo per gestire in modo indipendente lo sviluppo dell’auto a guida autonoma.