La tecnologia digitale e l’enorme diffusione capillare di strumenti di ripresa di uso comune – soprattutto smartphone, tablet e fotocamere compatte – contribuiscono alla generazione quotidiana di milioni di scatti, la stragrande maggioranza dei quali rischiano di perdersi nel dimenticatoio di schede di memoria o hard disk ed essere destinati all’oblio prematuro. Molte immagini meriterebbero una sorte migliore, come per esempio una stampa di qualità : proprio per questa ragione PC Professionale si occupa ormai da alcuni anni e con regolarità di provare e valutare i più noti servizi di stampa online.
di Marco Martinelli
Un’ottima soluzione che tuttavia ha dei costi e, soprattutto, risulta ovviamente limitata per quanto riguarda l’aspetto della diffusione e condivisione. Per fortuna il web ci viene incontro con alcune soluzioni perfette, rappresentate dai servizi di photo sharing provati nelle prossime pagine. Prima di entrare nello specifico di ciascun sito è opportuno fare alcune considerazioni generali per definire meglio l’argomento e aiutare nella scelta.
Innanzitutto, i fattori chiave che attraggono l’utente verso queste soluzioni possono essere molteplici ma sostanzialmente si riducono a due essenziali, ovvero convenienza e praticità . Il primo punto rappresenta un elemento indiscutibilmente vantaggioso: la maggior parte dei servizi provati è gratuita – con la contropartita delle inserzioni pubblicitarie oppure con qualche limite – e dove si richiede un abbonamento le cifre in gioco sono sempre piuttosto contenute. Il secondo fattore è più articolato perché coinvolge più aspetti, ma anche in questo caso gli elementi positivi emergono facilmente: pressoché tutti i servizi di photo sharing sono generalmente strutturati per facilitare soprattutto l’utente inesperto e consentire di inviare, archiviare, catalogare e diffondere le proprie foto sul Web con estrema facilità e in brevissimo tempo. L’utilizzo di questi servizi comporta ovviamente la disponibilità di una connettività veloce e stabile che consenta di trasferire i file di immagine in tempi brevi e senza costi aggiuntivi, un fattore difficilmente critico di questi tempi dal momento che tutti gli operatori di telefonia fissa e mobile offrono pacchetti flat particolarmente convenienti.
Nelle pagine seguenti abbiamo messo alla sbarra 12 servizi tra i più diffusi e gettonati, scelti seguendo alcuni criteri basilari adottati per distinguere un vero e proprio servizio di photo sharing da un più semplice storage sul cloud. Alcuni punti sono essenziali: oltre allo spazio fornito, gratuito o a pagamento, un servizio di questo genere dovrebbe consentire di mantenere intatta la qualità dell’immagine originale, facilitare l’upload e l’eventuale editing, prevedere l’impiego di chiavi per accelerare la ricerca delle foto, consentire la raccolta tematica o in album, la pubblicazione diretta e l’invio o condivisione sui siti social più diffusi e, infine, la stampa tramite service online collegati. Questi fattori giustificano l’assenza di alcuni nomi noti tra le offerte provate: i due casi più significativi sono Dropbox e Instagram.
Il primo è eccellente per molti versi ma, nello specifico, tratta le foto come tutti gli altri file e non offre nessuna funzione specifica oltre alla visualizzazione. Il secondo è invece incentrato quasi esclusivamente sui dispositivi mobili, dato che il set completo delle sue funzioni è accessibile solo via App per Android o iOS. Con il computer, utilizzando l’App dedicata scaricabile dallo Store di Microsoft, non è possibile caricare le foto ma soltanto scattare e riprendere con la webcam del Pc. Anche se, in verità , esistono due modi per aggirare questa rigida limitazione: modificare le impostazioni del browser in modo che appaia in versione mobile – come quello di uno smartphone – oppure usare software gratuiti quali, per esempio, Gramblr e BlueStacks, che tuttavia non sono riconosciuti ufficialmente da Instagram.
Per uniformare i risultati abbiamo condotto le prove su un computer con Windows 10, tuttavia va osservato che ogni servizio è perfettamente sfruttabile anche da mobile via Web oppure, meglio ancora, tramite le App dedicate disponibili gratuitamente sugli store di Google e Apple. Una consistente percentuale di utenti impiega infatti questi servizi prevalentemente – se non esclusivamente – da smartphone e tablet, sia per l’immediatezza e comodità di condivisione delle immagini appena riprese sia per sfruttarne lo spazio offerto come storage liberando così spazio sul dispositivo mobile, un’opzione utile soprattutto con i dispositivi di fascia bassa per lo più dotati di poca memoria, magari già al limite dello spazio disponibile. Riguardo quest’ultimo punto ricordiamo che è comunque sempre opportuno crearsi copie di backup anche su supporti fisici, perché la regola della ridondanza dei backup insegna a non fidarsi mai di un unico supporto o servizio. (…)