L’Antitrust nella giornata di ieri ha avviato ufficialmente due distinti procedimenti nei confronti di Apple e Samsung, a seguito di segnalazioni di consumatori e di un’attività preistruttoria svolta d’ufficio, per pratiche commerciali scorrette legate agli aggiornamenti software degli smartphone.
Le due società, scrive l’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) in un comunicato stampa “avrebbero posto in essere una generale politica commerciale volta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi”. Tali comportamenti, sempre secondo le autorità, violerebbero gli articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo.
La strategia attuata dai due leader mondiali della telefonia sarebbe conosciuta come obsolescenza programmata, argomento di cui nelle ultime settimane si è parlato molto. La prima inchiesta era partita in Francia proprio all’inizio di quest’anno, in applicazione di una legge del 2015 che qualifica come reato questa pratica. Una legge invocata a gran voce anche in Italia dalle associazioni dei consumatori. È Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ad affermarlo: “Serve che anche il Parlamento italiano faccia la sua parte, intervenendo come in Francia con una legge contro l’obsolescenza programmata ed inasprendo le pene per le pratiche commerciali scorrette”.
Si aspettano le repliche delle due società, anche se proprio in questi giorni Tim Cook, CEO di Apple, ha dichiarato che il prossimo aggiornamento iOS consentirà agli utenti la possibilità di disabilitare il rallentamento e fornirà informazioni più trasparenti sulla salute delle batterie.