BlackBerry entra in lotta col mondo dei social network. Come riferito da Bloomberg infatti, dopo Facebook Messenger, Instagram e Whatsapp, social di proprietà di Facebook accusati dall’azienda canadese di aver approfittato di alcune proprietà intellettuali di BlackBerry, adesso è Snapchat ad aver ricevuto una denuncia, e per ragioni molto simili.
Così com’era per Facebook, anche Snapchat è infatti accusato di essersi appropriato indebitamente di una proprietà intellettuale di BlackBerry, riguardante la tecnologia di messaggistica, che aveva reso famosa BlackBerry per via di BlackBerry Messaging, una delle prime chat gratuite offerte per telefoni cellulari. Nello specifico, la compagnia accusa il social network di essersi appropriato di propri brevetti per la segnalazione delle notifiche non lette, la segnalazione dell’orario di invio di un messaggio, e le celeberrime spunte per segnalare l’invio, la ricezione e la lettura di un messaggio. BlackBerry ha dichiarato che l’esito di queste violazioni sarebbe stato “una manna” per Snapchat.
Nella testo della causa viene segnalato che BlackBerry avrebbe cercato di risolvere la questione senza passare per le vie legali, cercando un accordo con Snapchat attraverso numerose lettere, telefonate, e addirittura incontri di persona. La Senior Director delle Comunicazioni dell’azienda, Sarah McKinney, ha dichiarato in un’email a The Verge di ritenere che ci siano più opportunità nella collaborazione che nel disaccordo, ma che pur continuando a tenere una porta aperta, sarebbe dovere dell’azienda muoversi per proteggere le proprietà intellettuali che le appartengono, e prendere le necessarie contromisure legali, nel caso si riveli necessario.
Blackberry Ltd. ormai non produce più i propri telefoni, avendone ceduto i diritti alla compagnia cinese TCL, e si limita a sviluppare software e prodotti per la sicurezza: in questo clima il CEO dell’azienda, John Chen, si trova a dover fronteggiare forti dubbi espressi dagli investitori, e per fronteggiarli starebbe cercando di ricavare profitti sfruttando il parco brevetti dell’azienda. Oltre alle cause con Facebook e Snapchat, la compagnia ha già trovato accordi con Cisco Systems, Blu Products e Avaya Holdings, sempre per questioni riguardanti violazioni di brevetti.
Qui è possibile leggere le 71 pagine del testo della causa legale completa.