Tra le varie tendenze nel segmento smartphone in evidenza al Mobile World Congress di quest’anno ce n’è una che avremmo preferito non vedere. C’è stata una proliferazione di nuovi modelli con schermo borderless (cornici intorno al display ridotte o azzerate del tutto) dotati del famigerato “notch”, quella sottile banda nera posizionata sulla parte superiore del display, occupandone una parte.
Il notch è stato introdotto con l’iPhone X e ha una giustificazione tecnica ben precisa. Lo smartphone di Apple ha bordi estremamente sottili ed era necessario in qualche modo alloggiare i tanti sensori che permettono alla tecnologia Face ID di funzionare. Tali sensori devono stare per forza sulla parte frontale superiore e sono anche relativamente ingombranti. Da qui la scelta di sacrificare una porzione dello schermo.
Ora, il problema è che diversi smartphone cinesi, nel tentativo di copiare il design dell’iPhone X, hanno messo un notch che in realtà non ha nessuna ragione tecnica di esistere; nei casi migliori alloggia solo la fotocamera frontale e quindi potrebbe essere ben più piccolo. Pur di assomigliare (da lontano) al top di gamma Apple, se ne copiano anche i difetti. Un mercato che ragiona in questo modo è evidentemente in grossa crisi di idee e allora non deve stupire il calo di vendite (il primo in assoluto!) del segmento smartphone nel terzo trimestre del 2017.
L’auspicio è che gli utenti penalizzino tali scelte, di design e di marketing, non acquistando dei prodotti che sono davvero poco intelligenti. Tante aziende hanno deciso di andare controcorrente evitando l’utilizzo del notch (Samsung, Nokia, Sony e tante altre) e dimostrando che se ne può tecnicamente fare a meno anche su smartphone top di gamma come i Galaxy S9 o gli Xperia XZ2, che di certo non mancano di sensori frontali.